L’Ars nel 2018 costerà 139 milioni, quattro in meno Ok al bilancio, «pesano spese per palazzo Unesco»

L’Assemblea regionale siciliana avvia la discussione sulla discussa Finanziaria: una novantina di articoli (dopo che il presidente Gianfranco Miccichè ne ha stralciati 33) su cui i deputati nelle ultime 24 ore hanno presentato 1.300 emendamenti. Intanto Miccichè ha approvato il bilancio interno dell’assemblea, a carico del bilancio della Regione: nel 2018 l’Ars costerà 139 milioni di euro, circa quattro milioni in meno rispetto allo scorso anno, quando però i deputati erano ancora 90 anziché 70. 

«Una riduzione di tre milioni era stata predisposta dal precedente Consiglio di presidenza – ha spiegato ad AdnKronos Giorgio Assenza, deputato di DiventeràBellissima e presidente del Collegio dei questori – noi siamo riusciti ad aggiungere un ulteriore milione e questo è un bel segnale, confermandolo sia per il 2019 che per il 2020. Stiamo lavorando sin da ora perché questo milione di riduzione possa diventare l’anno seguente due milioni e poi tre per attuare una riduzione di spesa per l’Assemblea, che non è il Pirellone». 

Il riferimento al palazzo sede del consiglio regionale della Lombardia scatta perché spesso si è fatto il confronto tra i due organi regionali, per sottolineare che quello siciliano spende molto di più. Paragone che è stato ricordato anche oggi dal deputato regionale dell’Udc Vincenzo Figuccia: «Non può sfuggire a nessuno che i costi di questa Assemblea regionale sono evidentemente troppo alti, se confrontati ad esempio con ciò che accade nel resto del Paese. La Lombardia, che ha più o meno la stessa estensione del territorio siciliano, costa esattamente la metà, con una spesa di circa 80 milioni di euro. Serve una più severa politica di risparmi capace di comprime tutte le spese». 

Pronta la replica di Assenza: «Su questo Parlamento gravano decine di milioni di euro per la manutenzione di un palazzo patrimonio dell’Unesco (palazzo dei Normanni sede dell’Ars ndr), ma anche i trattamenti di quiescenza per gli ex deputati e gli ex dipendenti della Regione». Il secondo punto all’ordine del giorno, la modifica del regolamento interno per l’allargamento del Consiglio di presidenza, è stato rinviato a un momento successivo. 


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