Miccichè fa saltare un quarto della Finanziaria Stop alla stabilizzazione di forestali ed ex Pip

Stralciato un quarto della Finanziaria. Dopo una lunga attesa, arriva la scure del presidente dell’Assemblea regionale siciliana su 33 articoli della legge di stabilità 2018, molti di quelli aggiunti dai deputati tramite gli emendamenti presentati nella commissione Bilancio, in cui il testo era entrato nella versione presentata dal governo con una trentina di articoli ed è uscito con 120. Tra le norme cassate, l’assunzione a tempo indeterminato dei forestali al momento inquadrati con la formula delle 151 giornate. Su questo pendono «dubbi di costituzionalià». Cinque articoli invece, secondo Gianfranco Miccichè e i suoi uffici, vanno riscritti, pena lo stralcio: tra questi c’è la legge sulla stabilizzazione degli ex Pip di Palermo, che va rivista «affinché sia garantito il non ampliamento del bacino». 

Un lungo elenco di finanziamenti a pioggia salta perché le coperture finanziarie previste riguardano fondi extraregionali, e cioè nazionali e comunitari. Somme per cui, scrive il presidente, serve «una verifica di compatibilità con le finalità e le procedure di spesa dei fondi richiamati». Per questo saltano i venti milioni di euro per l’emergenza idrica a Messina; i 14 milioni di euro destinati alla redazione dei piani regolatori generali e dei piani di utilizzo del demanio marittimo; i 24 milioni per la tutela del territorio; 38 milioni per gli impianti sportivi; dieci milioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Niente da fare per i finanziamenti per l’aeroporto di Comiso; per gli ospedali in zone ad alto rischio ambientale; per il fondo di rotazione degli enti locali; per l’area ex Sanderson di Messina. 

Saltano i finanziamenti per il censimento delle strutture in amianto (10 milioni) e per la loro bonifica (40 milioni); così come quelli destinati alla riqualificazione delle baracche a Messina. Stralciati anche gli articoli che destinavano fondi extra regionali ai rifugi sanitari, agli edifici degli enti di culto, alle strutture per il Dopo di noi, ai Comuni sede di beni Unesco (previsti dieci milioni). La Regione non acquisterà, almeno per il momento, il complesso monumentale della Fornace Penna sulla spiaggia di Scicli, famosa per essere stata set della Mannara nel Commissario Montalbano. Bocciato il doppio finanziamento al club nautico di Gela, 50mila euro, e al rally di Caltanissetta, altri 50mila, perché «il destinatario è un privato specificamente individuato».

Stralciati perché incostituzionali la figura del Responsabile dell’uso razionale della spesa all’interno dei Comuni; l’esenzione della tassa automobilistica regionale per i forestali dell’antincendio; la legge che avrebbe previsto l’obbligo di chiusura per almeno cinque giorni festivi degli esercizi commerciali; la qualifica di Ufficiale di polizia giudiziaria a personale del Corpo forestale; l’edilizia a canoni agevolati per polizia di Stato, carabinieri, guardia di finanza, della polizia penitenziaria e del Corpo forestale. Stralciato perché serve un apposito disegno di legge l’articolo 88, che prevedeva la possibilità di indire referendum per approvare le proposte di legge di iniziativa popolare.

Come detto, il presidente dell’Ars invita alla riscrittura, lasciando la possibilità di discuterne in questa Finanziaria, la norma sulla stabilizzazione degli ex Pip. Le criticità non starebbero tanto nel passaggio a tempo indeterminato alla partecipata Resais, quanto nel rischio che il bacino si allarghi rispetto ad ora. La proposta venuta fuori dalla commissione Bilancio dà infatti la possibilità di assunzione anche ai lavoratori ex Pip che in questi anni sono usciti dal bacino godendo delle misure per fuoriuscita. Per questa categoria era prevista la restituzione delle somme ricevute a rate in 180 giorni. 

Da riformulare pure la parte relativa agli interventi per la prima casa, in particolare in merito «ai requisiti per accedere al beneficio» e «alle modalità di attuazione della norma»; l’istituzione delle zone franche per la legalità, da rivedere d’intesa col ministero; la norma in materia di consorzi agrari, e la definizione delle sedi farmaceutiche, tacciata di anticostituzionalità in materia di tutela della libera concorrenza. 

Il testo, come uscito dal filtro operato dagli uffici di presidenza, è stato incardinato all’Ars. Scattano ora 24 ore di tempo per presentare ulteriori emendamenti. Il termine è stato fissato per le 12 di giovedì. L’aula è stata quindi convocata per le 13 dello stesso giorno.


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