Ex Provincia, assunto gratis il portavoce del sindaco  Dopo le proteste, Bianco revoca l’incarico assegnato

Sarebbe stato tutto «frutto di un’incomprensione, conseguenza di una comunicazione per le vie brevi da parte degli uffici preposti». Questa la spiegazione al conferimento di un incarico di portavoce a titolo gratuito del sindaco metropolitano al giornalista Giovanni Iozzia. Uno scivolone, insomma, dovuto a una svista – o qualcosa del genere – da parte dei funzionari dell’ex Provincia di Catania e, in realtà, anche dello stesso sindaco metropolitano Enzo Bianco, che comunque il decreto di nomina lo aveva firmato. Adesso arriva l’annuncio della retromarcia, di cui da notizia una nota della Città metropolitana, retta dal primo cittadino di Catania ormai dal 2016 – salvo durante una fase commissariale – a seguito della riforma delle vecchie Province. «Il sindaco ha dato immediatamente disposizione di annullare il provvedimento poiché – si legge – la normativa relativa della legge 150 è complessa e richiede particolari attenzione e competenza». 

Un malinteso, dunque, dovuto al difettoso raccordo fra vertice e tecnici. Quanto verrebbe confermato anche da voci dei corridoi di via Nuovaluce. L’ex Provincia, poi, non ha ancora varato il proprio bilancio, circostanza che avrebbe inciso sul confezionamento del decreto, facendo pendere verso la scelta della gratuità. Che era comunque legata, come si legge nel testo del documento revocato, al diretto indirizzo politico di Bianco: «Il sindaco intende avvalersi della professionalità del dott. Giovanni Iozzia, conferendo al medesimo, a titolo gratuito, l’incarico di portavoce del sindaco metropolitano, a decorrere dalla data di sottoscrizione del relativo disciplinare, essendo in possesso della professionalità necessaria». L’incarico, comunque, non avrebbe acquisito esecutività, poiché Iozzia quel disciplinare non lo ha mai firmato. Il giornalista già nel 2016 era stato nominato portavoce, in quell’occasione prevedendo una retribuzione, nomina poi prorogata fino a dicembre 2017. 

Le polemiche erano scattate dopo l’intervento del movimento politico Catania Bene Comune, seguito dalle prese di posizione del sindacato dei giornalisti Assostampa e dello stesso Ordine dei giornalisti di Sicilia, unanimi nel chiedere la revoca del provvedimento. «Si tratta di un atto che mortifica i giornalisti – questo l’attacco degli esponenti del gruppo politico – un precedente gravissimo che incentiva lo sfruttamento del lavoro, specie in un settore dove il lavoro sottopagato rischia di diventare la norma. È inaccettabile che la pubblica amministrazione, che dovrebbe salvaguardare la dignità del lavoro, proponga contratti a titolo gratuito».

«Neppure due mesi fa aveva detto di voler rilanciare gli uffici stampa nelle pubbliche amministrazioni, dicendosi disponibile a stabilire forme di collaborazione che possano consentire di rendere più semplice l’applicazione della legge 150 – si leggeva in un comunicato dell’Ordine – Ora il sindaco Enzo Bianco affida l’incarico di portavoce a un giornalista professionista, ma a titolo gratuito. Una decisione inaccettabile».

Il riferimento degli attori in causa è alla legge 150 del 2000 che disciplina le attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni. Ai sensi della norma spetta agli organi di vertice di una pubblica amministrazione l’opportunità di nominare un portavoce, incarico di natura fiduciaria, cui deve essere «attribuita una indennità determinata nei limiti delle risorse disponibili appositamente iscritte in bilancio da ciascuna amministrazione». «Non è accettabile che un ente pubblico disponga atti di assunzione di giornalisti a titolo gratuito e non è etico che i giornalisti accettino questi incarichi – sottolineava dunque l’Assostampa – non è più tempo di assalti alla diligenza ma di rigoroso rispetto delle leggi e delle norme».

Le indicazioni sono state così accolta dal sindaco Bianco che, attraverso la nota, ha anche «confermato la necessità del tavolo tecnico proposto dall’Assostampa per risolvere la situazione complessiva dell’ufficio stampa del Comune di Catania e della Città Metropolitana e ha confermato la disponibilità di rilanciare, in qualità di presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, gli uffici stampa nelle pubbliche amministrazioni». Il cenno al Comune si lega al caso del giornalista Nuccio Molino, capo ufficio stampa a Palazzo degli elefanti reintegrato di recente dal tribunale del Lavoro dopo aver subito, secondo la sentenza, un «illegittimo demansionamento» da quando Bianco, nel 2013, era stato rieletto sindaco. Un indagine su un presunto abuso d’ufficio in concorso, legata alla vicenda Molino e che vedeva coinvolto anche il sindacoè stata poi archiviata lo scorso febbraio.


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