La debuttante schierata dai pentastellati, già collaboratrice del gruppo grillino all'Ars, sbanca il collegio dove centrodestra e centrosinistra si erano affidati a nomi pesanti. Il deputato regionale si ferma al 10 per cento mentre l'ex assessore di Crocetta arriva secondo, pagando anche la disfatta di Noi con l'Italia-Udc
Misterbianco, dilaga il Movimento 5 stelle con Suriano Sammartino non traina il Pd, flop per Giovanni Pistorio
A Misterbianco, nel collegio uninominale per la Camera, dilaga il Movimento 5 stelle che schiera la candidata Simona Suriano, già componente dello staff nel gruppo parlamentare grillino all’Ars. Quando mancano i dati di poche decine di seggi per completare lo spoglio, la tendenza già ben delineatasi nella notte è ormai realtà. D’altronde, in alcune sezioni della città più importante del collegio, il partito che candida Luigi Di Maio premier ha superato il 50 e in qualche caso anche il 60 per cento dei voti.
La notizia è anche un’altra: non c’è stato l’atteso effetto Sammartino. Il deputato Ars del Pd, recordman di preferenze alle ultime Regionali con oltre 32mila preferenze, si era impegnato in prima persona alla Camera per tentare di arginare la prevista emorragia di voti per i dem. Nulla da fare: il partito di Renzi si è fermato al 10 per cento, terzo dietro M5s e Forza Italia. La performance di Luca Sammartino però, in quasi tutti i Comuni del collegio, resta in linea con il numero di preferenze che aveva ottenuto lo scorso novembre. Al Pd non mancano i voti degli uomini di Articolo 4 al contrario sembrano essere spariti quelli delle altre componenti non allineato ai renziani.
Anche dalle parti del centrodestra c’è poco per cui sorridere. La coalizione Lega-FI-Fratelli d’Italia-Noi con l’Italia si piazza al secondo posto, mentre le chance d’elezione al Parlamento per il candidato unitario Giovanni Pistorio sono evaporate in poche ore. L’ex assessore del governo di Rosario Crocetta, già senatore con l’Mpa di Raffaele Lombardo, non può contare infatti neppure sul paracadute del listino plurinominale del suo partito, Noi con l’Italia-Udc. La quarta gamba centrista non è riuscita a superare sul piano nazionale il 3 per cento, rimanendo dunque fuori dal riparto dei seggi al proporzionale.
Poca roba per i partiti minori. Inchiodato al 2 per cento Luca Barbato di Liberi e Uguali e tutti sotto l’un per cento i candidati di Potere al popolo, Forza Nuova, Casa Pound Italia, Popolo della Famiglia e altre liste.