Il tecnico individua i problemi della squadra intenzionata ad invertire il trend dopo le sconfitte consecutive contro Empoli e Foggia. Un successo in Umbria consoliderebbe la posizione dell'allenatore friulano: «Ma io mi sento sempre in discussione». Toto-formazione: salgono le quotazioni del portiere Pomini e del difensore Rajkovic
Rosanero a Perugia con voglia di riscatto Tedino: «Priorità agli interessi del gruppo»
Il difensore Bellusci, di recente, si è sbilanciato dicendo che «la forza della squadra si vedrà soprattutto nelle difficoltà, nella capacità di gestire momenti meno favorevoli e di non perdere le certezze acquisite». Eccolo il momento di difficoltà del Palermo, finora il più delicato di questa stagione. Un periodo negativo, testimoniato dalle due sconfitte consecutive contro Empoli e Foggia, che ha richiamato l’attenzione di Zamparini precipitatosi martedì pomeriggio in città per fare il punto della situazione assieme a Tedino e alla squadra. Il patron, convinto che i rosanero riusciranno a rialzare subito la china, si aspetta un’immediata reazione da parte del gruppo. A partire dalla sfida in programma domani sul campo del Perugia (ore 15) e valida per la ventiseiesima giornata.
Èun match che il Palermo ha assoluto bisogno di vincere. Un successo contro gli umbri, a metà classifica a quota 31 punti in compagnia del Foggia e reduci dal pareggio ottenuto a Parma, sarebbe molto importante dal punto di vista del morale e, sul fronte allenatore, servirebbe a consolidare ulteriormente la posizione di Tedino. Zamparini gli ha rinnovato la fiducia con convinzione ma – come insegnano il calcio e soprattutto il curriculum dell’imprenditore friulano – il futuro del tecnico dipenderà soprattutto dai risultati. «Io mi sento sempre in discussione, anche dopo quattro o cinque vittorie di fila – ha spiegato l’allenatore rosanero – sono una persona che affronta di petto gli ostacoli senza aggirarli e do il massimo per la squadra e per chi mi ha dato questa opportunità di lavoro. La visita di Zamparini (avvenuta allo stadio, ndr) ci ha fatto molto piacere – ha aggiunto – le motivazioni che ci ha dato rappresentano un motivo di soddisfazione e da parte nostra c’è la grande volontà di dimostrare che siamo un buon gruppo».
Tedino ha individuato le cause della flessione del Palermo e le spiega indossando i panni dello psicologo: «Non è un momento positivo da un punto di vista mentale, il fattore scatenante è la testa. Parte tutto da lì. Sul piano della prestazione devo dire che il Palermo visto con il Foggia non mi è dispiaciuto al netto dell’ultimo quarto d’ora di sbandamento ma, obiettivamente, allo stato attuale abbiamo un po’ allentato la presa e non abbiamo quella determinazione e quella ’bava alla bocca’ che abbiamo dimostrato di avere fino alla fine di dicembre. Per tornare ad essere la macchina schiacciasassi di prima dobbiamo anteporre l’interesse del gruppo a quello del singolo ed entrare nell’ordine di idee che l’azienda collettiva viene prima dell’azienda individuale». L’azienda è il campo, terreno sul quale i rosanero domani dovranno confrontarsi con il Perugia: «È una squadra che all’andata ci ha messo in difficoltà e che si distende molto bene. In organico, inoltre, ha diversi giocatori determinanti, soprattutto in attacco». Il riferimento, in questo caso, è a Di Carmine, obiettivo di mercato del club di viale del Fante nella sessione invernale di mercato terminata il 31 gennaio: «Si tratta di un giocatore che tutta l’Italia vorrebbe. Sarei stato felice di averlo in squadra ma, nello stesso tempo, sono molto contento della rosa che ho a disposizione».
Per la sfida contro la compagine di Breda, che la squadra ha preparato in questi giorni regolarmente in città dopo lo stop quasi immediato alle voci di ritiro circolate al termine della gara persa con il Foggia, Tedino dovrebbe riproporre il collaudato 3-5-2. Modulo sul quale ha continuato a lavorare sia ieri sul sintetico del Pasqualino di Carini, preferito giocoforza al campo del Tenente Onorato reso ai limiti della praticabilità dalla pioggia abbondante degli ultimi giorni, sia questa mattina nel corso della rifinitura svolta al Barbera. Pressato dalla necessità di invertire il trend, il tecnico friulano sembra intenzionato a fare leva sul fattore esperienza dando fiducia, pertanto, al portiere Pomini (in vantaggio sul giovane Posavec), al difensore Rajkovic (in odore di esordio stagionale dopo un lunghissimo periodo di stop forzato a causa di un infortunio al ginocchio destro rimediato la scorsa stagione) nella linea completata da Bellusci e Struna, e all’esterno destro Rispoli, pronto al rientro nell’undici titolare al pari di Chochev in una mediana priva dello squalificato Coronado e con il ballottaggio nel ruolo di interno destro tra Gnahoré e Murawski che ha smaltito la sindrome influenzale che lunedì sera lo ha costretto al forfait. In attacco l’unico sicuro del posto è Nestorovski che verrà affiancato da uno tra La Gumina e Trajkovski. Più defilato, invece, Moreo alle prese con un fastidio al pube.