Palla al centro. La vita amministrativa del Comune di Giarre ricomincia dai numeri che si sono definiti ieri in Consiglio comunale. Quando tre consiglieri - Giusy Savoca, Giuseppe Leotta e Maurizio Arena - si sono seduti tra i banchi dell'opposizione, in aperta polemica con la revoca dell'assessore Pietro Mangano, ex Forza Italia
Giarre, sindaco perde la maggioranza nove a sette D’Anna: «Torniamo alle origini civiche del progetto»
Nove a sette, palla al centro. La vita del Comune di Giarre ricomincia da questi numeri. Quelli che descrivono la nuova composizione del Consiglio comunale: e l’opposizione, stavolta, ha la maggioranza. Una situazione inedita, con la quale dovrà fare i conti il sindaco Angelo D’Anna, eletto con un movimento civico e adesso costretto a scontrarsi con chi, tra i suoi alleati (ormai ex), invece la politica la faceva per mestiere. Così, il primo cittadino giarrese non ha digerito la scelta di alcuni consiglieri comunali – Giusy Savoca, Giuseppe Leotta e Maurizio Arena – di costituire un nuovo gruppo consiliare e, soprattutto, di votare a favore di cinque emendamenti al piano triennale delle opere pubbliche proposti dall’opposizione. Passa poco più di un giorno e arriva la notizia: il 14 febbraio finisce l’idillio tra il primo cittadino e l’assessore di riferimento dei tre consiglieri comunali, Pietro Mangano. Ex Forza Italia, ex assessore all’Ecologia del Comune giarrese, longa manus dietro a molti nomi delle liste che hanno sostenuto D’Anna alle elezioni amministrative del 2016.
Mangano dal canto suo preferisce non parlare, rimandando ogni commento a un comunicato che affiderà alla stampa nei prossimi giorni. Nel frattempo, però, durante il Consiglio comunale di ieri sera – la prima delle sedute che dovranno portare all’approvazione del bilancio consuntivo 2017 – Giusy Savoca, capogruppo del neonato Partecipazione è democrazia, ha scelto – insieme ai colleghi Leotta e Arena – di sedere, per la prima volta dall’inizio di questa consiliatura, tra i banchi dell’opposizione. Siglando un documento con il quale chiede le dimissioni di Angelo D’Anna e la convocazione di nuove elezioni. Per sfiduciare il primo cittadino, del resto, i numeri non ci sono ancora: servirebbero undici voti in Consiglio, e sulla carta ne mancano ancora due. Pochi, ma non pochissimi. Forse anche per questo il consigliere Armando Castorina, fedelissimo di D’Anna, ieri sera ha pubblicamente allontanato l’ipotesi che sarà lui a sostituire Mangano tra gli scranni della giunta.
«Noi siamo sempre stati in maggioranza – dichiara Savoca a MeridioNews – Non avevamo alcuna intenzione di spostarci all’opposizione, anche per rispetto di chi ci ha eletti a sostegno di questa amministrazione». Chi non avrebbe rispettato, però, la volontà dei giarresi sarebbe, secondo Savoca, proprio D’Anna: «Il progetto iniziale parlava di partecipazione, tavoli tecnici, decisioni condivise. Non abbiamo visto niente di tutto questo. E anzi il sindaco si è arrabbiato quando abbiamo votato alcuni emendamenti che, però, avevano avuto tutti i pareri favorevoli. Ha detto che volevamo ostacolare la votazione del bilancio, perché con l’approvazione di queste modifiche bisognerà fare degli aggiustamenti, ma è ovvio che non sia così. Abbiamo trenta giorni di tempo per votarlo, a partire da ieri. Il sindaco avrebbe dovuto cercare un dialogo, anziché chiudere ogni porta e farci apprendere le sue decisioni tramite Facebook». E a chi chiede se ci sia la possibilità di ricucire lo strappo, Savoca risponde: «Ormai è impossibile». «Io, invece, per mia stessa natura non sono così netto», replica il primo cittadino giarrese, contattato da questa testata. «Se dovessero decidere di tornare sui loro passi e di fare squadra con convinzione io non chiuderò loro le porte», dichiara D’Anna.
La sua ricostruzione di quanto accaduto coincide nella forma con quella di Savoca, ma se ne discosta nella sostanza. «Il passaggio consiliare è fondamentale per dare slancio a un’amministrazione – afferma Angelo D’Anna – Scegliere di non votare quello che, in sede di riunione di maggioranza, si era deciso di sostenere con convinzione è una grave mancanza di rispetto. E, onestamente, non potevo continuare avendo in giunta e in Consiglio persone che non sono d’accordo con l’azione amministrativa che vogliamo portare avanti». A cosa sia dovuta la dissidenza interna di Pietro Mangano e dei suoi, D’Anna non sa dirlo: «Se aveva richieste o voleva fare proposte, avrebbe potuto farlo nelle sedi opportune. Cosa che non è avvenuta». E a chi immagina che si sia trattato dello scontro tra la politica e il civismo D’Anna risponde: «Anche io faccio politica, solo in modo diverso. Adesso torniamo alle origini del progetto che i giarresi hanno votato. Potrei apparire più debole, ma mi faccio forte dell’onestà che ho dimostrato nei confronti dei miei concittadini». E chi sarà il prossimo assessore a Sport e turismo? «Mi prendo un paio di settimane di riflessione. Voglio qualcuno che dialoghi sia col territorio sia con la Regione Siciliana. Non è semplice, ma scegliere dal Consiglio comunale è una opzione residuale, al momento».