Quattro presidi di facoltà dell'Università di Catania considerano illegittima la procedura di designazione della Commissione per la riforma dello Statuto dell'ateneo. Il rettore avrebbe «violato platealmente le norme regolamentari vigenti». Recca, intanto, ha emanato il decreto di nomina- Bozza della deliberazione adottata dal S.A. nell'adunanza del 31 gennaio
Statuto: «Non si poteva iniziare peggio»
La controversia sulla procedura di designazione della Commissione Statuto non accenna a placarsi.
Ieri Step1 aveva pubblicato un estratto degli interventi in Senato accademico dei presidi di Giurisprudenza, professor Di Cataldo, e di Lingue, professor Famoso.
Oggi (martedì 2 febbraio) i presidi delle Facoltà di Economia, Lingue, Giurisprudenza e Scienze Politiche, tornano sulla questione con una lettera alla comunità accademica nella quale ribadiscono “la palese violazione di norme regolamentari importanti”.
Il “Bollettino d’Ateneo” si era limitato a pubblicare la notizia del decreto rettorale senza dar conto del dibattito all’interno del Senato accademico. Ma, in seguito al documento dei presidi, dalla segreteria del Rettore arriva la bozza del verbale della seduta.
Ecco, qui di seguito, la lettera dei quattro presidi di facoltà.
***
Riteniamo opportuno che tutti i docenti ed il personale dell’Università di Catania sappiano come si è svolta la seduta del Senato Accademico del 31 febbraio 2011, sul punto relativo alla nomina di sei componenti della Commissione che dovrà predisporre la bozza del nuovo statuto dell’Università.
Il Magnifico Rettore ha aperto la seduta annunziando che non avrebbe consentito alcun dibattito. Ha presentato una lista di sei nomi non consentendo su di essa alcuna discussione. Ha consentito solo dichiarazioni di voto. Quattro Presidi e un altro componente del Senato hanno dichiarato di dissentire in toto dalle modalità procedurali adottate, preannunziando astensione o voto contrario (di queste dichiarazioni di voto è stata chiesta recezione integrale a verbale. Alcune sono state pubblicate da Step1).
Chiuse le dichiarazioni di voto, il Rettore ha messo ai voti la sua proposta, invitando il Senato a votare unitariamente per l’intera lista di sei. Il Preside di Giurisprudenza gli ha ricordato che, secondo l’art. 8 del vigente Regolamento del Senato Accademico, “la votazione per le designazioni ha luogo in base al sistema del voto limitato a non più di un terzo dei nominativi da designare”, e pertanto ciascuno dei componenti del Senato poteva esprimere il proprio voto solo per due candidati. Inoltre, lo stesso Preside ha chiesto l’applicazione dell’art. 66 del regolamento generale di Ateneo, secondo il quale “le votazioni … riguardanti persone debbono essere adottate a scrutinio segreto, qualora anche un solo componente del collegio ne faccia richiesta”.
Altri tre Presidi (Economia, Lingue, Scienze Politiche) e altri componenti del Senato, pari a più di un terzo dei presenti, si sono associati alle richieste del Preside di Giurisprudenza.
Il Rettore ha ignorato entrambe le richieste, ed ha invitato il Senato ad andare avanti, affermando che i problemi della legittimità della delibera sarebbero stati esaminati successivamente dai suoi esperti. Ha quindi invitato il Senato a procedere a scrutinio palese, ed ha chiesto a ciascuno dei componenti del Senato se approvava o non approvava l’intera lista proposta dal Rettore. Il risultato è stato che la lista è stata approvata da 17 componenti del Senato (il Senato è formato da 31 membri. I presenti erano 27).
Riteniamo che questo procedimento adottato dal Rettore sia inaccettabile sotto vari profili.
Sul piano giuridico, la palese violazione di norme regolamentari importanti come quelle di cui sopra non può trovare alcuna giustificazione. È inutile ripetere che il rispetto delle regole è condizione fondante di ogni consesso civile.
Sul piano politico, procedere alla revisione dello statuto dell’Università di Catania strozzando ogni discussione distanzia anni luce la nostra Università da quanto accade in tutte le altre Università italiane, ove si sta procedendo alle incombenze di preparazione di nuovi statuti con ben altro stile e in ben altro clima. Tutto ciò umilia senza ragione una comunità accademica numerosa, seria e prestigiosa come quella catanese.
Il percorso del nuovo statuto non poteva iniziare in modo peggiore. Il Rettore continua a dire che darà spazio a tutte le voci dell’Università, ma non esita a tagliar fuori oltre un terzo del Senato Accademico dalla scelta della commissione per il nuovo statuto. E lo fa non esitando a violare platealmente le norme regolamentari vigenti.
Catania, 2 febbraio 2011
Prof. Carmelo Buttà, Preside della Facoltà di Economia
Prof. Nunzio Famoso, Preside della Facoltà di Lingue
Prof. Vincenzo Di Cataldo, Preside della Facoltà di Giurisprudenza
Prof. Giuseppe Barone, Preside della Facoltà di Scienze Politiche