Step1 vi propone un «blob» fatto di ritagli di giornale, pezzi di tv e trascrizioni delle intercettazioni dell'indagine che riguarda Silvio Berlusconi. Un quadro inquietante, fatto di circostanze «eccezionali» che diventano ordinarie come nelle più sconce novelle del Decamerone... Anche se per alcuni i personaggi ricordano quelli della Bibbia- La cosa più irritante del caso Ruby
La parabola del buon samaritano
«Come dice mia madre: buttane ci si nasce, non ci si diventa»: una madre moderna, evidentemente, perché io sono ferma alle madri che ti dicono di non accettare le caramelle dagli sconosciuti, di pensare a prendere buoni voti a scuola e di non metterti troppi grilli per la testa. La frase tra virgolette è una delle molte affermazioni di Ruby, al secolo Karima El Mahrohug, durante l’intervista rilasciata la scorsa settimana alla trasmissione “Kalispéra”, condotta da Alfonso Signorini, giornalista e direttore responsabile di riviste di interesse culturale come “Chi” e “TV Sorrisi e Canzoni”.
È sulla bocca di tutti, Karima, che ha negato di aver avuto rapporti sessuali con il premier Silvio Berlusconi e che, anzi, l’ha definito un «benefattore, un uomo disposto a darmi una mano senza chiedere nulla in cambio. Non avevo mai visto tutti quei soldi messi insieme, e lui mi ha dato una busta con settemila euro, per aiutarmi». Un buon samaritano, insomma, una persona eccezionale, com’è eccezionale la circostanza, lo ammette Ruby, «di trovarsi a cena a casa del Presidente del Consiglio».
«Tanto ci vediamo stasera, no? Ad Arcore, direttamente ad Arcore, dopo la partita»: parole che Emilio Fede indirizzerebbe a una giovane soubrette e che risulterebbero dalle intercettazioni telefoniche acquisite dalla Procura di Milano, e diffuse sul web, assieme alle altre trecentottantanove pagine del fascicolo a carico di Berlusconi, dal popolare sito internet Dagospia. E parlerebbe di cene anche l’europarlamentare PDL Licia Ronzulli, al telefono con il consigliere regionale della Lombardia, PDL, Nicole Minetti, classe 1985, laureata igienista dentale: «La cena è a casa del capo, ad Arcore» «Allora vengo direttamente a cena» «Ma chi c’è?» «C’è Lisa, la cubana, e poi le due gemelline di Napoli».
Circostanza mica tanto eccezionale, trovarsi a cena a casa del Presidente del Consiglio, sembrerebbe. «Eravate in tanti?», domanda Fede a Lele Mora, l’agente delle starlette. «Insomma, eravamo in tutto quattordici: sei/otto invitate, e sei di noi». Un dialogo che preluderebbe a racconti degni delle novelle più spinte del Decamerone di Boccaccio. Il direttore del telegiornale di Rete 4 nega ogni coinvolgimento e afferma di voler fare chiarezza, poiché «risento moltissimo di tutta questa storia, e non solo per me, ma anche per la mia famiglia e i miei colleghi», e aggiunge: «Col caso Ruby io non ho niente a che fare». Stando ai contenuti dei verbali, alle cene dal Premier le «invitate» c’erano: «Sembrerebbe che alcune ragazze abbiano trascorso la notte all’interno della villa e siano state ricompensate».
Su Repubblica, Piero Colaprico e Giuseppe D’Avanzo rincarano la dose: «È un girone infernale che scatena ambizioni, appetiti, voglie. Bisogna avere uno stomaco di ferro. Lo spiega Nicole Minetti all’amica che vuole consegnare alle notti del Drago. “Giurami che non ti prende male, nel senso cioè ti fai i cazzi tuoi. Per l’amor del cielo, ne vedi di ogni, cioè nel senso la disperaticion più totale, cioè capirai c’è gente per cui è l’occasione della vita, quindi ne vedi di ogni, fidati di me, punta sul francese che lui sbrocca, gli prende bene, digli tutto quello che fai, eccetera eccetera… Ci sono varie tipologie di persone, c’è la zoccola, c’è la sudamericana che non parla italiano e viene dalle favelas, c’è quella un po’ più seria, c’è quella di mezzo tipo”. Si può stare sulla cresta dell’onda per qualche giorno e saper accettare quando la buona stella tramonta: “Ieri sera la Lisa se ne è andata anche lei e non lo aveva mai fatto, anche la Lisa ha avuto il suo momento come la Iris, è così che funziona, ognuna di loro ha avuto il suo momento e non bisogna prendersela quando finisce”».
Il nostro Presidente del Consiglio dei Ministri, un «benefattore» a detta di Ruby, diventa un «drago» sulle pagine dei giornali, uno che dà attenzioni e poi le toglie, «una caricatura di se stesso, una cosa molto brutta e molto triste», un uomo che vive in una casa ridotta a «un puttanaio».
La parabola discendente del buon samaritano che, colpito da uno scandalo di proporzioni bibliche, resta attaccato a quel posto in paradiso che avrebbe tentato di guadagnarsi soccorrendo una «ragazza con una storia di vita tristissima», con genitori musulmani che l’avrebbero costretta a «scappare di casa perché voleva convertirsi alla religione cattolica». Le virgolette sono di Nicole Minetti, che sul suo sito internet, dal 12 gennaio, propone lo stesso argomento di dibattito: «Le pari opportunità».