Il sindaco ha risposto alle critiche seguite all'annuncio di essere disponibile a mettere di tasca propria denaro per favorire la ristrutturazione di un centro per anziani e finanziare iniziative sociali del mecenate Antonio Presti. Per i detrattori, si tratterebbe soltanto di campagna elettorale in vista delle amministrative
Messina, Accorinti promette soldi a Presti e anziani «Mossa per le elezioni? Chi pensa male, ha il male»
«In questa città sono abituato a sapere che c’è tanta gente che pensa male, perché ha il male dentro». Il sindaco di Messina Renato Accorinti risponde a muso duro alle critiche mossegli da alcuni consiglieri comunali sulle sue promesse di mettere di tasca propria cinquemila euro per ristrutturare il centro anziani di Villa Dante e altri 30mila da donare al mecenate Antonio Presti perché possa lavorare in periferia per iniziative sociali. «L’avevo detto durante la mia campagna elettorale e subito dopo essere stato eletto sindaco – spiega Accorinti – che avrei donato parte dei soldi ricevuti come primo cittadino per finanziare e aiutare i miei concittadini. Chi ci vede del marcio o mi accusa di farmi campagna elettorale si sta sbagliando, mantengo solo ciò che avevo promesso».
Da quando è stato eletto, il sindaco percepisce mensilmente circa cinquemila euro netti. A distanza di quasi cinque anni dalla sua elezioni e a pochi dalle amministrative c’è chi vede in questi annunci solo campagna elettorale. Un comportamento che ha suscitato la perplessità anche di due dei suoi consiglieri del gruppo Cambiamo Messina dal Basso. Lucy Fenech e Maurizio Rella hanno sottoscritto un documento nel quale contestano la strada intrapresa da Accorinti. «Le dichiarazioni ci sembrano, al di là di condividerne la finalità, un modo che non risponde a quell’impegno preso e che può, adesso, inevitabilmente essere scambiato per scopo elettorale», sottolineano i due. Anche perché ricordano che «sono tante le emergenze, le necessità, i bisogni espressi da ogni parte della città e da diversi gruppi di cittadini in questi anni. Se il modo scelto dal sindaco di decidere la destinazione di quei suoi soldi fosse quello dell’impulso – aggiungono i due consiglieri – sarebbe stato bello che ci fosse stato lo stesso in tante altre occasioni che di certo non sono mancate in questi anni».
Fenech e Rella invitano il sindaco a fare «una seria riflessione su come redistribuire questi soldi alla cittadinanza, tenendo il più possibile fede a ciò che per lungo e largo abbiamo sostenuto durante la campagna elettorale del 2013». I consiglieri ritengono che i soldi si sarebbero potuti usare prima, per esempio, per piccoli interventi nei quartieri, opere per i bambini, spazi di aggregazione o piccoli impianti sportivi. Per il centro di aggregazioni degli anziani Accorinti ha detto che «se entro il 28 febbraio non troveremo questi cinquemila euro necessari a sistemare i vetri, i bagni e la struttura, li metterò di tasca mia». Ottimista e fiducioso si dice il portavoce del centro Pippo Maganza, che ha ricevuto direttamente dal sindaco la promessa. «Sono contento di aver ottenuto questo risultato con i miei compagni».
I soldi necessari a ristrutturare il centro sarebbero stati tuttavia già trovati. Due giorni fa il consigliere Santi Daniele Zuccarello ha dichiarato: «Lo scorso anno il dipartimento manutenzioni stabili con una nota ha affidato l’incarico di realizzare i lavori per la messa in sicurezza e ripristino del centro sociale anziani, per una somma pari a 30mila euro. Per tre anni l’associazione ha chiesto di potersi autotassarsi per gestire il centro, ma l’amministrazione ha sempre detto no. Scopriamo che invece di inserire quei 30mila euro per il recupero dei locali regolarmente in bilancio, visto che non si trattava di una spesa improvvisa, Accorinti ha voluto inserirla nella variazione di bilancio, mandata al Consiglio comunale il 27 dicembre, con scadenza il 31». Zuccarello ha poi ricordato che, dati i tempi ristretti, il consiglio ha bocciato l’atto. Gli anziani nel frattempo si sono rimboccati le maniche e si sono affidati a una ditta loro amica che ha preventivato un costo di appena cinquemila euro per sistemare le cose più urgenti e dar loro la possibilità di incontrarsi. «Adesso non ci resta che aspettare il primo marzo. La data l’ha indicata il sindaco. Se non troveranno le somme per sistemare il centro, accetteremo quelle che ci ha promesso Accorinti», concludono dall’associazione.
«A beneficiare dei 30 mila euro promessi durante l’ultima seduta della commissione cultura sarà Messina». Ci tiene a specificarlo Antonio Presti che sulla disponibilità del sindaco a finanziare attività a con finalità sociali tiene a specificare: «Accorinti non ha detto che li avrebbe dati a me o alla mia fondazione, ma che li avrebbe impegnati per un progetto di valorizzazione delle periferie come quello che sto portando avanti a Librino. Io sono stato invitato dal consiglio comunale e la mia disponibilità a collaborare per Messina c’è e ci sarà con chiunque si siederà sulla poltrona di sindaco».