Radio Zammù intervista Simon Levis Sullam, studioso dellOlocausto, a Catania per presentare il libro La storia della Shoah in Italia. Vive a Oxford perché in Italia è difficile starci, ha parlato degli errori di antisemitismo e fascismo, ma anche di memoria come mezzo per guardare al futuro
«Guardare al passato per costruire il futuro»
In vista della ricorrenza della “Giornata della Memoria”, Radio Zammù intervista Simon Levis Sullam, studioso di Storia degli Ebrei, a Catania per presentare “La storia della Shoah in Italia”, volume di cui è co-curatore. Il libro, presentato lo scorso giovedì nell’aula A8 del Monastero dei Benedettini, è una raccolta degli scritti di cinquanta tra i più importanti studiosi italiani e stranieri delle vicende dell’olocausto in Italia. “Il volume – spiega l’autore al microfono di Stefania Tringali durante “Aria fritta” – si occupa della storia degli ebrei in Italia negli ultimi due secoli ed enfatizza l’olocausto come un prisma in cui leggere un’esperienza più lunga e complessa: la Shoah è un tema che si sta imponendo sia negli studi che nel discorso pubblico nazionale. Questo ha dei vantaggi, ma anche dei difetti. La memoria deve servire a conoscere il passato per guardare al futuro”.
Studioso delle vicende ebraiche da 15 anni, ha lavorato tra Italia, Usa ed Inghilterra, vive ad Oxford “perché in Italia si fatica a stare”, e si occupa di approfondire la materia della violenza nel ‘900, “tema che si sta imponendo tra gli storici di tutto il mondo per il problema del razzismo e dell’antisemitismo. Fascismo e volto razzista dell’Italia – spiega Sullam – sono un fardello importante, ma che serve a farci chiedere chi siamo oggi, dove stiamo andando e che tipo di società stiamo costruendo”. Lo studioso, infine, saluta gli ascoltatori augurandosi che tutti possano “fare tesoro degli errori del passato per cancellare razzismo, antisemitismo e odio verso i nuovi diversi, tutte cose che non credo siano state ancora cancellate nel nostro Paese”.