Circa cento italiani sono partiti per assistere all'unica tappa europea del basket americano, usufruendo del pacchetto offerto da un'agenzia specializzata nel mondo della pallacanestro. All'ingresso, però, il tour operator ha spiegato di essere stato a sua volta raggirato. «Abbiamo speso quasi duemila euro per una beffa», dichiarano
Londra, il sogno Nba si trasforma in una truffa Il racconto di tre siciliani restati senza biglietto
«Eravamo davanti la O2 Arena di Londra, per poter coronare il sogno di una vita, quello di assistere a una partita Nba. E abbiamo scoperto lì di essere stati truffati, a due passi dai nostri idoli di basket. Avrei preferito scoprirlo prima: eravamo carichi e felici, avevamo fatto le foto all’ingresso e attendevamo solo di entrare. È stata proprio una beffa». Non riesce a darsi pace Mario, partito da Roma all’alba per essere già alle 17.30 davanti l’arena sportiva londinese. Originario di Gela, ma emigrato da tempo nella Capitale, attendeva il viaggio nella città inglese da tempo. Partito insieme agli amici Manuel e Stefania, anche loro siciliani, con la voglia di essere tra le oltre 18mila persone che hanno affollato lo splendido palasport per assistere all’unica tappa europea del circo del basket professionistico più celebre al mondo.
Insieme a loro c’erano cento italiani, che hanno preso parte a una trasferta organizzata da una agenzia italiana specializzata nei viaggi NBA. Il ritrovo era previsto davanti l’ingresso della O2 Arena, come indicato da Flavio Sirotti, titolare e direttore tecnico della Eventour che, come si legge nelle indicazioni del sito viagginba.it, è il «primo e unico tour operator specializzato in viaggi tematici nel favoloso mondo del basket americano». Di appuntamenti del genere, insomma, Sirotti ne ha organizzati a centinaia. Lo testimoniano le numerose foto su Facebook e le recensioni online, che i tre siciliani hanno consultato prima di affidarsi all’agenzia. L’uomo però, che ha la sede della propria attività a Urbino, si è presentato all’appuntamento senza biglietti né ricevute dei pagamenti.
«Ci ha detto che si era rivolto a un rivenditore di secondary ticket (il discusso mercato parallelo di biglietti rispetto ai circuiti ufficiali, attivo soprattutto su internet, ndr) e che il suo contatto non si era presentato – spiega incredulo Mario -. In sostanza era stato vittima di una truffa. Ma quelli truffati siamo noi. Non aveva nulla in mano. Continuava a dirsi costernato mentre però aveva la lucidità di far bloccare la pagina Facebook per evitare che la vicenda si venisse a sapere». Le ore che seguono sono segnate dalla tensione crescente, dai tentativi di disperati di riuscire ad accedere in qualche modo al palasport londinese. Nulla da fare, il sogno si infrange proprio all’ingresso. «C’erano bambini in lacrime, ragazzi e adulti che hanno speso quasi duemila euro per essere qui. Talmente tanta era la rabbia che lo stesso Sirotti ha rischiato più volte il linciaggio».
Alle vittime del raggiro non è rimasto altro da fare che tornare mestamente a casa, mentre hanno già annunciato di essersi coalizzati per un risarcimento collettivo, rivolgendosi a un avvocato. Dal canto suo l’agenzia, in attesa del ritorno dello stesso Pirotti in Italia, ha diffuso nella notte una nota di chiarimento. «Gentili clienti, siamo desolati e increduli quanto voi per ciò che è accaduto relativamente ai biglietti della partita di Londra – si legge sulla pagina Facebook -. Il nostro tour operator, che come sapete opera da anni nel settore con serietà e competenza, è stato vittima di una truffa. Stiamo provvedendo ad effettuare gli accertamenti del caso. Domani contatteremo le autorità competenti. Restiamo a disposizione per ogni chiarimento e siamo pronti a far fronte a tutti i disagi da voi subiti. Con le più sentite scuse per l’accaduto».