Etna, stagione invernale ancora ferma al palo Nodo viabilità, a sud impianti comunali chiusi

Dovesse arrivare la prima, vera nevicata di stagione, sull’Etna potrebbe ripresentarsi lo scenario dell’anno scorso. Quello di turisti e visitatori bloccati a valle nonostante ottimo innevamento e piste da sci aperte, mentre le strade provinciali d’alta quota venivano paradossalmente vietate per troppa neve. Con lo spazzamento ed il sale antighiaccio si partì infatti con troppo ritardo e mezzi insufficienti e così chiudere la montagna al traffico diventò inevitabile. Le critiche travolsero l’operato dell’ex Provincia di Catania – competente per strade come la  Mareneve e Sp 92 – e dei Comuni di Linguaglossa e Nicolosi, dove ci sono le stazioni turistiche di Piano Provenzana e Rifugio Sapienza

Il timore di sindaci e operatori turistici è che tutto vada esattamente come a gennaio 2017. Timore cresciuto dopo che il lavoro preparatorio all’inverno, svolto dalla Città metropolitana nelle scorse settimane, avrebbe mostrato tutti i suoi limiti, con lo sfortunato concorso della crisi di Pubbliservizi, la partecipata cui tocca anche la viabilità invernale, solo nelle ultime ore tornata operativa

Le perplessità sono state apertamente portate sui tavoli di via Nuovaluce dai sindaci dei Comuni che ospitano le stazioni, Salvo Puglisi e Angelo Pulvirenti. A Etna nord, dopo le normali nevicate di Capodanno, la Mareneve era «poco percorribile sebbene ci fossero solo 5 centimetri di neve», conferma l’amministrazione linguaglossese. Lo spazzaneve avrebbe lavorato per meno di mezza giornata, mentre il sale veniva sparso a mano dai volontari di un’associazione di protezione civile convenzionata con la Città metropolitana. 

Questo perché a dover sostenere il piano neve varato dall’ex commissario Salvo Cocina – con una previsione di spesa da 700mila euro – sarebbe dovuta essere l’ex Provincia da sola, con propri dipendenti e i propri pochi mezzi. Adesso tocca – di nuovo – a Pubbliservizi riattivare spazzaneve e spargisale, con un passaggio obbligato dal meccanico. Possibile anche il noleggio di un ulteriore mezzo, mentre a Etna nord verrà allestita anche un’officina mobile. A Linguaglossa incrociano le dita, mentre il sindaco Puglisi, in contatto con i dirigenti di Pubbliservizi Salvatore Branchina e dell’ex Provincia Salvatore Raciti, prova a contenere i mugugni degli operatori. Gli impianti di risalita intanto, gestiti dalla società Star, attendono solo la neve per mettersi in moto

A Etna sud, per il momento, il sindaco di Nicolosi Pulvirenti si mostra più fiducioso. «Faremo il possibile per non chiudere di nuovo le strade – spiega a MeridioNews – Per fortuna possiamo contare su un buon coordinamento interforze comunale e anche su un mezzo di nostra proprietà». Il suo Comune, quello di Ragalna e l’Osservatorio astrofisico di Serra la Nave, intanto, hanno firmato un protocollo d’intesa con l’ex Provincia: in cambio di un «importo forfettario», il ghiaccio dai piazzali e dai parcheggi d’alta quota di pertinenza di tali enti verrà affrontato sempre dai mezzi della Città metropolitana. 

Ben più problematico il quadro sugli impianti di risalita: seggiovia e skilift comunali resteranno chiusi come l’anno scorso. Conseguenza del contenzioso fra il Comune e i proprietari dei terreni su cui le strutture vennero clamorosamente ricostruite dopo l’eruzione del 2002. Pulvirenti, eletto lo scorso giugno, ammette di non aver ancora lavorato alla questione: a garantire l’accesso alle piste di Etna sud sarà solo la telecabina della Funivia dell’Etna. Società del gruppo Russo Morosoli – così come la Star – che, in parte, è pure proprietaria dei terreni su cui sorgono gli impianti comunali. Sempre sul versante sud, dal 22 al 24 febbraio, sono in programma i campionati europei di sci alpinismo


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