Il sindaco pentastellato di Bagheria, non nasconde il suo scetticismo dopo l'annuncio ieri da parte del presidente della Regione, dell’avvio di un nuovo piano per evitare il peggio sul tema dei rifiuti. Entro il mese di settembre, infatti, il settore nell'Isola rischia di trasformarsi in un serio problema a carattere regionale
L’emergenza rifiuti e l’operazione verità di Musumeci Cinque: «Ha avuto anni per capire, ora dia soluzioni»
«Non so se quella di Musumeci sarà un’operazione verità. Non ci dice nulla di nuovo sulla questione rifiuti. Negli anni in cui è stato all’opposizione di Crocetta ha avuto tutto il tempo per comprendere la questione rifiuti e trovare le possibili soluzioni. Ci aspettiamo che adesso oltre all’operazione verità ci sia anche l’operazione soluzione al problema rifiuti, e che non diventi uno scarica barile». Patrizio Cinque, il sindaco pentastellato di Bagheria, nel Palermitano, non nasconde a MeridioNews il suo scettismo dopo l’annuncio ieri da parte del presidente della Regione Nello Musumeci, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo d’Orleans, dell’avvio di una «operazione verità» sul tema dei rifiuti. Entro il mese di settembre, infatti, il settore dei rifiuti nell’Isola rischia di trasformarsi in un serio problema a carattere regionale, visto l’imminente esaurimento della capacità delle discariche siciliane e, in particolare, di Bellolampo.
In questi giorni, la discarica palermitana ha già chiuso i cancelli a 50 tra piccoli e grandi centri della Sicilia occidentale, come Monreale, Corleone, Misilmeri, Alcamo e Bagheria che dovranno andare a depositare la frazione indifferenziata in provincia di Catania. «Io sono insieme a tutti gli altri sindaci dei 50 comuni – prosegue Cinque – almeno l’operazione parliamo con i sindaci sarebbe gradita. Finora nessuno del Governo regionale ci ha voluti ricevere. Noi sindaci vorremmo essere parte della soluzione non del problema, per questo chiediamo che si instauri un clima di collaborazione e non di chiusura come quello attuale». La discarica che toglie il sonno a Nello Musumeci è al momento quella alle porte di Palermo che tra un mese, almeno secondo le previsioni degli esperti, dovrà chiudere lasciando tutta la porzione ovest della Regione priva di un impianto di conferimento.
Per scongiurare l’ennesimo caos-rifiuti occorrerebbe ampliare la sesta vasca in attesa di autorizzare della settima ma, per il primo cittadino bagherese, si tratterebbe solo di una risposta all’emergenza e non può essere la ricetta per il piano rifiuti della Regione. «L’impiantistica è importante – afferma -, ma auspico che si pensi non alle discariche ma agli impianti di selezione valorizzazione del rifiuto (anche tal quale), gli impianti di compostaggio e altri impianti che possono permettere a tutti i comuni di potenziare la differenziata. Noi siamo pronti a trovare gli spazi per impianti di questo tipo». Difficile è immaginare comunque in tempi brevi l’apertura di una nuova vasca. «Per vedere la settima vasca dovremo aspettare due anni – aggiunge il sindaco della Città delle Ville -. Non ci sono stati forniti dati tecnici sulla capacità residua della discarica di Bellolampo».
Musumeci ha anticipato nel corso dell’incontro con la stampa che oggi sarebbe andato a Palazzo Chigi a chiedere poteri speciali per Bellolampo al fine di stanare i comuni siciliani che non attuano la differenziata, per gli enti inadempienti, ha promesso, sarà proclamato lo scioglimento dei consigli comunali. «Non so quale norma permetta di fare ciò – commenta il sindaco del M5s -, non si può sciogliere un consiglio comunale se un comune non fa la differenziata. In ogni caso la Regione può già utilizzare i suoi poteri per commissariare gli uffici pubblici di quei comuni che sono inadempienti e sostituirsi. Per questo non ha bisogno del Consiglio dei ministri».
Bagheria è uno dei pochissimi comuni virtuosi della provincia in cui si fa la differenziata porta a porta spinta a cassonetto zero. «Stiamo lavorando – aggiunge il sindaco – per portare ancora meno rifiuti in discarica. Però vorrei anche dire che se per esempio la Regione commissariasse Palermo e Catania, e facesse aumentare le loro percentuali di frazione organica e di vetro probabilmente non saprebbero dove portarle. L’unica risposta all’emergenza è la differenziata. Se alcuni comuni non la attuano la Regione trovi il modo di imporla, a partire dai comuni più grossi. Ma, lo ripeto, i comuni fanno parte della soluzione, non del problema. Ci ascolti perché possiamo dare una visione più completa ed essere di aiuto».
La scelta di nominare dirigente generale del dipartimento Rifiuti l’ex guida dell’ufficio speciale per la raccolta differenziata Salvo Cocina, è per Patrizio Cinque una nota positiva nell’operato della giunta Musumeci: «La nomina di Salvo Cocina, tra i principali esperti in materia, che abbiamo più volte avuto modo di ascoltare in convegni da noi organizzati sul nostro territorio, come quello con Paul Connect, guru della teoria rifiuti zero, ci fa ben sperare», conclude.