Il Comune di Catania ha inaugurato lo spazio ricavato lì dove fino a pochi mesi fa c'era solo un parcheggio. Conclusa così l'ultima fase della riqualificazione del quartiere fra piazza Carlo Alberto e via Etnea. Sul tavolo dell'amministrazione c'è adesso la questione delle isole pedonali non rispettate
Aperta piazza Sciuti, nel nuovo look pure un prato Nodo via Pacini: «Considerare le esigenze di tutti»
Via le recinzioni e il cantiere, ecco finalmente la nuova piazza Giuseppe Sciuti. Si è chiusa in poco più di un anno la riqualificazione di questo spicchio del centro storico di Catania fra via Etnea, piazza Stesicoro e piazza Carlo Alberto. I lavori hanno interessato anche le viuzze intorno via Pacini e parte di via Gemmellaro: all’intersezione tra queste due strade, peraltro, già da mesi è stata ricavata una piazzetta che ha consentito di strappare metri preziosi di città al traffico. Adesso anche piazza Sciuti ha cambiato definitivamente volto: lì, dove fino a un anno c’era un disordinato parcheggio, oggi c’è persino un prato che spunta fra alberi e aiuole.
L’area, sulla base del progetto eleborato dall’architetto Ugo Mirone, è stata attrezzata di numerose panchine in ghisa, illuminazione su pali in acciaio, cestini e paletti dissuasori. L’intervento nel quartiere, nel complesso, è costato oltre due milioni e 200mila euro e, secondo quanto diffuso dal Comune, si è concluso con nove mesi di anticipo rispetto alle scadenze contrattuali. «Quest’opera fa parte di un progetto complessivo di riqualificazione di un bellissimo pezzo di Catania – ricorda soddisfatto il sindaco Enzo Bianco in un post su Facebook – che aveva subito un lento degrado ed era diventato insalubre a causa dell’invasione delle auto».
Poche ore dopo l’inaugurazione di piazza Sciuti, un altro intervento atteso è stato compiuto sulla vicina via Santa Filomena. Sui due ingressi – via Umberto e via Pacini – della strada dei ristoranti e della movida dei sapori sono stati installati dei paletti dissuasori, sempre al fine di fermare il traffico. Sono infatti numerosi gli automobilisti indisciplinati che si avventurano lungo quelle vie malgrado la zona sia a traffico limitato. «Il paletto su via Pacini è estraibile per liberare l’accesso a via Santa Filomena in caso d’emergenza – spiega l’assessore al Decoro urbano, Salvo Di Salvo – mi auguro che il buon senso prevalga e l’area pedonale venga rispettata».
Tema che si ripropone, specie adesso che la riqualificazione è andata in porto, è proprio quello di come migliorare la viabilità fra piazza Carlo Alberto, via Pacini e la nuova piazza Sciuti. Da una parte c’è il mercato storico della fera ‘o luni, che ogni mattina rende off limits per il traffico l’intero quartiere; dall’altra c’è l’isola pedonale di via Pacini che al momento – nel tratto est – vige solo sulla carta, con ripercussioni negative, peraltro, sulle altre strade storiche riqualificate. Il tratto di via Pacini che si affaccia su via Sant’Euplio è stata invece totalmente interdetta al traffico e affidata agli esercenti del posto che hanno realizzato delle ampie pedane.
La pressione delle auto è ancora fortissima – conferma chi frequenta la zona – unita a un certo malcostume nelle abitudini di guida e di parcheggio che resta sempre difficile da arginare. «Al momento incassiamo l’ottimo risultato della riqualificazione, residenti e commercianti del posto ci hanno detto che aspettavano tutto ciò da anni – commenta l’assessore Di Salvo – le auto andranno fermate, ma bisogna agire un passo alla volta, anche perché l’isola pedonale c’è già e i cittadini di buon senso dovrebbero rispettarla così com’è».
Il problema, sul tavolo dell’amministrazione, in ogni caso c’è: «Il piano di viabilità della zona va studiato nel complesso – aggiunge – Ci sono tante richieste da mettere assieme fra residenti, esercenti, operatori della fiera». Fra le ipotesi, si valuta anche l’idea di invertire il senso di marcia su via Filippo Corridoni per evitare che le auto vengano comunque convogliate su via Pacini: «Anche questa soluzione sarà valutata, va tenuto conto delle ragioni di tutti», conclude l’assessore.