Le piccole imprese ripartono da giovani e donne Confartigianato: «Non pagare pizzo strada migliore»

«Gli ultimi episodi ci confortano, ma è chiaro che la paura insita nel denunciare deve essere sradicata dai risultati raggiunti negli ultimi anni. I nostri associati trovano in noi una porta sempre aperta e posso assicurare che lo sportello antiracket sarà riattivato al più presto, penso entro il primo mesi del prossimo anno». Ad annunciarlo è il nuovo presidente di Confartigianato Palermo Giuseppe Pezzati, in merito alla recente operazione che ha decapitato il clan di Borgo Vecchio con 17 arresti, portando alla luce una fitta rete di taglieggiamenti a danno dei commercianti. Una svolta storica che ha visto, per la prima volta, infrangere il muro di omertà grazie alla collaborazione di numerosi negozianti con le forze dell’ordine, anche se nessuno si è fatto avanti spontaneamente.

«Ormai è forte la consapevolezza che il non pagare il pizzo sia la strada migliore – prosegue – Non solo per il proprio respiro imprenditoriale, ma per una nuova consapevolezza. Come ho già detto, Confartigianato è sempre al fianco dei propri associati e in prima linea nella lotta al racket». Per quanta riguarda lo sportello, al momento inattivo, il numero uno di Confartigianato precisa che «ancora si devono individuare le figure appropriate, ma stiamo lavorando anche per questo: sicuramente è tra le priorità del mio mandato». Ma per Pezzati, da poco più di un mese alla guida di Confartigianato, sono tante le sfide che lo attendono, a cominciare dal percorso già avviato in questi anni dal presidente uscente, Nunzio Reina

«Proseguiremo con il cammino già avviato per il rilancio e la valorizzazione dei vecchi mestieri» promette, combattendo tutte quelle «forme di prepotenza, dall’abusivismo, alla concorrenza sleale, principi che fanno parte dello statuto di Confartigianato». Tra gli altri progetti in cantiere, c’è anche lo sportello multiservizi che dovrebbe partire tra la fine dell’anno e i primi mesi del 2018. «Intendiamo accompagnare l’iscritto per agevolarlo nelle procedure burocratiche, seguendolo in tutti gli aspetti, dall’avvio dell’attività all’accesso ai fondi europei o regionali». Pezzati che si è sempre occupato di logistica, spedizioni e trasporto merci a livello nazionale, dimostra di avere a cuore temi come il turismo e la mobilità sostenibile. Argomenti caldi che in città tra Ztl e zone pedonali hanno suscitato reazioni contrastanti: dapprima osteggiate, poi chieste a gran voce anche da residenti e commercianti di altre zone come il Cassaro basso e via Roma

«Sono favorevole a una limitazione ai mezzi che rispettano l’ambiente – spiega – Certo, è un primo passo, sicuramente perfettibile: se da un lato si chiudono le strade, dall’altro si doveva pensare a creare percorsi alternativi, a potenziare posteggi e mezzi pubblici. La sensazione è che sia stato fatto fatto senza considerare esattamente le problematiche della città stessa». Positivo il giudizio sulla pedonalizzazione sperimentata con ottimi risultati in alcune zone del centro storico. Per alcuni, però, c’è il rischio che possa ripetersi quanto accaduto in via Maqueda, dove le botteghe storiche hanno lasciato il posto a punti di ristorazione: «L’assalto al centro storico dei locali food and beverage fa parte del turismo di tipo globale, ma dobbiamo essere in grado di creare aree attrattive, un mix di vetrine e cultura. C’è ancora tanto da fare ma una soluzione potrebbe essere abbattere le barriere burocratiche, velocizzando i tempi e, soprattutto, favorire l’attività dei giovani». 

Una realtà, questa, in fermento come testimoniano i dati di Confartigianato: su 14.445 imprese di artigiani nel capoluogo e in provincia, ben 1.828 sono di giovani (18-35) mentre le donne 3.218, cresciute del 10 per cento rispetto allo scorso anno. Altro tema caldo, infine, è la Tari: proprio recentemente, il Comune  ha annunciato una stretta sui furbetti e, tra le ipotesi, al momento rimasta tale, c’era anche quella di assegnare un bollino di regolarità fiscale da esporre sulle vetrine dei negozi con uno slogan ‘Io pago la Tari’ che a molti, però, non è piaciuto. «È giusto pagare, ma senza penalizzare chi non può farlo per difficoltà oggettive: ben venga, ad esempio, una ulteriore dilazione delle rate per i commercianti che desiderano pagare. Posso capire che il virtuoso va premiato, ma bisogna stare attenti. Anche perché allora – conclude ironico – bisognerebbe assegnare anche un bollino a chi nei servizi assicura un lavoro adeguato».


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