«In questo mio primo album ho cercato di dare spazio alle canzoni che più rappresentano il mio viaggio e il mio percorso artistico negli ultimi due anni – racconta l'artista -. Le considero innanzitutto un punto di arrivo a livello di ricerca personale, essendo profondamente connesse con la mia vita interiore ed esteriore»
Buzzy Lao, blues e reggae incontrano la canzone d’autore Alla Fabbrica 102 esegue i brani di Hula, suo primo disco
Hula è l’album d’esordio del giovane cantautore-bluesman Buzzy Lao. L’artista sarà alla Fabbrica 102 venerdì 10 novembre dove a partire dalle 22.30, eseguirà i brani del disco. Un progetto che si è sviluppato tra Londra, Torino e Palermo e prodotto da Fabio Rizzo (già al lavoro con Dimartino, Il Pan del Diavolo, Nicolò Carnesi e molti altri), in cui le sonorità del blues più tradizionale e le ritmiche roots del reggae si fondono con l’intimità e la profondità della canzone d’autore italiana.
Un lavoro che esplora e alterna con disinvoltura diversi generi, in costante equilibrio tra opposti scenari sonori: da un lato brani chitarra e voce e dall’altro costruzioni sonore da band in elettrico, con contaminazioni percussive che si spingono verso suggestioni tribali e afrobeat. Attraverso i tredici brani del disco si passa così dal folk al soul di ultima generazione, dalle sfumature esistenziali del gospel a cavalcate rock battenti ed energiche. Il tutto legato da un approccio essenziale e diretto di matrice blues, caratterizzato da un uso eclettico della Weissenborn (chitarra slide resa famosa nella scena alternative blues da artisti come Xavier Rudd, Ben Harper e John Butler) e da una semplicità dichiarata nei testi, interpretati dalla intensa voce di Buzzy Lao.
«In questo mio primo album ho cercato di dare spazio alle canzoni che più rappresentano il mio viaggio e il mio percorso artistico negli ultimi due anni – racconta Buzzy Lao -. Le considero innanzitutto un punto di arrivo a livello di ricerca personale, essendo profondamente connesse con la mia vita interiore ed esteriore. Gioie, sofferenze, amicizie e amori, insieme a denunce di ingiustizie sociali, razziali e culturali, senza mai perdere la speranza e la voglia di reagire e di lottare. Per me – continua – è molto importante che tutto quello che suono, scrivo e canto sia in qualche modo strumento e mezzo di guarigione, riflessione, meditazione e conforto, che sia qualcosa di positivo ed onesto, che sia qualcosa di buono. Non riuscirei a concepire la mia musica in un modo differente -prosegue Buzzy Lao – e spero che questo album riesca ad esprimere appieno questa intenzione, arrivando sotto pelle di chi lo ascolterà e deciderà di farlo suo».