Salta l'appuntamento con il numero uno di Forza Italia previsto per sabato a Catania. L'ex premier sarà invece l'indomani al Politeama, nello stesso giorno in cui, per le strade del capoluogo, sarà presente anche Beppe Grillo. Intanto continuano gli appelli all'elettorato dei rivali. Violante e M5s attaccano Musumeci: «Disperato»
Berlusconi e Grillo nello stesso giorno a Palermo Voto disgiunto, Fava rilancia: «Il Pd voti per me»
Lo scontro diretto tra Beppe Grillo e Silvio Berlusconi, a distanze e tempi ravvicinati, ci sarà, ma non sabato a Catania, bensì domenica a Palermo. È stata annullata infatti la visita del numero di Forza Italia nel capoluogo etneo, prevista per questo sabato. «Il presidente farà un’unica tappa l’indomani, domenica 29, a Palermo», spiegano dal partito. Appuntamento alle 17 al teatro Politeama. Nelle stesse strade, proprio domenica, ci sarà il Palermo day del Movimento 5 stelle con Beppe Grillo e Luigi Di Maio insieme a Giancarlo Cancelleri. Previste passeggiate e incontri per tutto il giorno, con un programma aperto a cambiamenti dell’ultim’ora, compresa la possibilità di un comizio in serata, «perché con Beppe non si può mai sapere», sottolineano dallo staff pentastellato. Grillo tornerà poi a Palermo per il gran finale, venerdì 3 novembre, quando sicuramente il set per l’ultimo appuntamento della lunga campagna elettorale di Cancelleri sarà piazza Verdi.
Intanto anche oggi tra i candidati alla presidenza tiene banco il voto disgiunto, con attacchi incrociati. Da una parte il Movimento 5 stelle e Luciano Violante, intervenuto a Palermo a sostegno di Fabrizio Micari, hanno criticato l’invito di Nello Musumeci agli elettori di centrosinistra a votare per lui. «Voglio essere una garanzia anche per gli elettori del centrosinistra – dice Musumeci – spero di intercettare il loro voto. Votare Micari, persona per bene ma fuori dai giochi, significa votare Beppe Grillo».
«Uno che viene dalla destra e fa l’appello al voto utile a quelli di sinistra è probabilmente disperato – dice il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio – perché ha perso i voti della gente perbene di centrodestra che credeva in lui. Abbiamo trovato nelle sue liste gente impresentabile, con 30 capi di imputazione legati ai processi su sanità, mafia… E quindi sta perdendo voti e li va a cercare nel centrosinistra». Stesso aggettivo, «disperato», usato da Violante. «Capisco le difficoltà in cui si trova l’onorevole Musumeci, però mi è sembrato un gesto un po’ disperato».
La battaglia per conquistare i voti dei rivali è il tema principale di questi giorni anche a sinistra, complici i sondaggi degli scorsi giorni che delineavano un quadro in cui la somma delle preferenze accordate a Micari e a Fava porterebbe a un risultato molto vicino a quelli di Cancelleri e Musumeci. Ed è ancora Violante a invocare il voto utile nel centrosinistra. «Dispiace che il mio amico Fava sia sceso nel terreno della divisione della sinistra piuttosto che dell’unione a sinistra – attacca -. Credo che gli elettori debbano riflettere su questo. Ma un voto lì non è un voto per chi vince. Quello a Fava non è un voto che può far vincere ma è un voto che può far perdere un progetto per la Sicilia».
Pronta la replica del vicepresidente della commissione nazionale antimafia. «I dirigenti del Pd siciliano – afferma – in queste ore hanno un solo argomento: non votate Fava. Mi sembra davvero troppo poco per un programma di governo. Li vedo assaliti dall’angoscia ma vorrei tranquillizzarli e invitarli alla calma: non sono in campo per prendere un voto in più ma esclusivamente per vincere». Quindi il vicepresidente della commissione nazionale antimafia capovolge la prospettive: «Se il Pd volesse dare un contributo in una battaglia elettorale tutta ancora aperta, inviti i suoi elettori a votare per Fava piuttosto di cercare, con largo anticipo, il colpevole della loro sconfitta».