I dati distribuiti il 19 ottobre e le modalità con cui è stata realizzata la rilevazione hanno attirato i sospetti del quotidiano torinese, a cui replica l'ad di Mrs, il 46enne catanese Salvo Panarello. Ma la redazione romana del giornale, in un comunicato, conferma e difende la propria ricostruzione
Regionali, sondaggio fantasma della società etnea Keix? Botta e risposta con la redazione romana de La Stampa
L’attendibilità e il metodo impiegato dal sondaggio sulle elezioni regionali realizzato il 19 ottobre dalla società catanese Keix fa storcere il naso al quotidiano torinese La Stampa. Che, in un articolo firmato il giorno dopo da Ilario Lombardo, parla apertamente di «sondaggio fake». Provocando la reazione stizzita del catanese Salvo Panarello, 46enne amministratore delegato di Mrs, azienda che possiede Keix e marketinginpolitica.com, il sito che per primo ha rilanciato i dati statistici. Poi seguito a ruota da altri, sia online che sulla carta stampata. Un botta e risposta chiuso da una nota della redazione romana de La Stampa, con cui i giornalisti confermano la correttezza della ricostruzione tratteggiata 24 ore prima, e i dubbi su Keix e il suo lavoro d’indagine.
Modi e tempi della pubblicazione. Una delle critiche più incisive esposte nel pezzo del quotidiano nazionale è la mancata pubblicazione del sondaggio su sondaggipoliticoelettorali.it, portale del dipartimento della presidenza del Consiglio per l’informazione. Avvenuta solo dopo l’uscita dell’articolo di Ilario Lombardo, su richiesta di Keix. Ma c’è di più. La Stampa si chiede: «È normale che il committente di un sondaggio (Marketing in Politica) e chi lo realizza (Keix) siano la stessa persona?». Interrogativi a cui risponde lo stesso Panarello, contattato da MeridioNews: «Il testo di legge del 2002 – spiega l’ad di Mrs – dice che l’accreditamento del sondaggio può e deve avvenire entro le 48 ore successive alla data di pubblicazione. Da questo punto di vista siamo in linea con i tempi previsti». Quanto alla coincidenza in un’unica società di committente e realizzatore, Panarello aggiunge: «Trovo che anche questo sia normale – dice – lo stesso istituto Piepoli lo fa. Lo si fa chiaramente a scopo promozionale».
In effetti, Piepoli ha utilizzato queste modalità anche di recente: l’11 ottobre e, due volte, il 19 dello stesso mese. Ma esplicitando ogni volta che committente e realizzatore sono riconducibili alla stessa struttura societaria, mentre Keix dichiara che il committente è il sito Marketing in politica, che fa capo alla società Mrs così come l’agenzia catanese. Una circostanza che, secondo il quotidiano torinese, potrebbe facilmente trarre in inganno il lettore non addetto ai lavori.
C’è poi un altro punto: dopo che in titolo («M5s, Cancelleri e Grillo incappano nel sondaggio “fake”»), corpo del pezzo («Marketing in politica è un sito abbastanza spoglio di informazioni, con diverse notizie in home page su Luigi Di Maio e il M5s»), e spiegazione del merito del sondaggio (tra i pochi a dare Giancarlo Cancelleri in vantaggio, sebbene di un’incollatura – 33,2 contro 33 per cento – su Nello Musumeci) si fa riferimento ai pentastellati, La Stampa sottolinea la pubblicazione dei dati sul blog di Beppe Grillo, in un testo firmato dallo stesso Cancelleri. Panarello smentisce seccamente ogni contiguità: «Non c’è alcuna vicinanza – si difende – e la cosa può essere confermata dagli stessi dati. Se si guardano i numeri pubblicati dai miei colleghi, la risicata differenza di rendimento tra Cancelleri e Musumeci non fa emergere alcuna faziosità». A riprova della sua neutralità, Panarello racconta di aver lavorato alla elezioni politiche del 2013 «all’analisi di posizionamento di un candidato alla presidenza del Consiglio non grillino». E rende noto il campione della rilevazione: «Sono 2357 interviste distribuite sulle nove province siciliane, abbastanza corposo». E allora perché un quotidiano così prestigioso sosterebbe questa tesi? «A me sembra un attacco strumentale – fa spallucce Panarello – e forse la progressione dei Cinque stelle spaventa qualcuno».
La sede legale fantasma e l’organico di Keix. Nell’approfondimento pubblicato il 20 ottobre, Ilario Lombardo scrive: «Sul sito, ancora in costruzione, dove è spiegato che la Keix si occupa di market analysis e business intelligence, c’è di nuovo un telefono con prefisso 02, cioè di Milano, che risulta inesistente. Ma perché una società di Catania ha un numero di Milano?». Il quotidiano torinese spiega di non essere riuscito a mettersi in contatto con la sede etnea di corso delle Province 25. «Sono venuti in ufficio ma non hanno citofonato – attacca Panarello – si sono limitati a chiamare un vicino».
La replica viene affidata a una nota uscita su Ansa il 20 ottobre: «Risulta confermato ogni dettaglio riportato nell’articolo riguardo alla natura e alla storia della società di rilevazione», recita la nota. Pur senza dichiarazioni ufficiali, la redazione de La Stampa – raggiunta da MeridioNews – fa trapelare perplessità anche sulle dimensioni dell’organico di Keix, che nella replica della società viene definito come «una rete con oltre 800 rilevatori, che si estende ai cinque principali paesi europei, Regno Unito, Germania, Francia e Spagna, nei quali ha luogo larga parte delle propria operatività con oltre 1500 rilevatori». Le attività di Mrs sono partite solo lo scorso aprile. Panarello conferma che l’agenzia ha una sede milanese. «Siamo regolarmente iscritti a entrambe le Camere di Commercio», afferma.
Querele in vista? «Ci riserviamo di valutare eventuali azioni legali». Poche, scarne parole con cui si chiude il comunicato di replica di Keix, ma negli ultimi giorni la tensione si sarebbe allentata. «Io non amo il ricorso agli avvocati in nessun caso», taglia corto Panarello.