Il centrocampista domenica scorsa ha deciso il derby in pieno recupero: «Dopo il gol non ho capito più niente, è stato una liberazione». Per lui è la prima esperienza al Sud: «Qui la gente è disponibile e affettuosa, ma non rispetta i cartelli stradali», racconta in un'intervista a MeridioNews
Luciano Gualdi, da Bergamo ad Acireale per stupire «È una piazza importante, vogliamo fare felici i tifosi»
Un suo gol al 93’, domenica scorsa, ha deciso il derby contro l’Acr Messina regalando al suo Acireale una vittoria corsara e tre punti pesantissimi che proiettano i granata a quota dieci punti in classifica in quarta posizione, alle spalle soltanto di Ercolanese, Troina, Igea Virtus e alla pari con Palmese e Palazzolo. Luciano Gualdi, centrocampista arrivato quest’estate dall’Alma Juventus Fano, è diventato sicuramente l’uomo della settimana in casa granata, con una rete che è valsa un successo di prestigio in una gara molto sentita dai tifosi dell’una e dell’altra formazione. Una sfida, però, a cui i supporter acesi non hanno potuto assistere per il divieto di vendita dei tagliandi nella provincia di Catania e il conseguente divieto di trasferta disposti dalla Prefettura di Messina. I giocatori in maglia granata, però, sono stati accolti al rientro in città da un nutrito gruppo di tifosi, cori, fumogeni e tanto entusiasmo, come degli eroi.
E proprio il calciatore classe ’89, subentrato a Dario Barraco, è diventato un eroe quasi per caso: «L’azione si è sviluppata sulla destra – racconta Gualdi a MeridioNews -, c’è stato uno scarico e la palla messa di prima da Palermo. Io ero andato incontro a Pannitteri, poi la palla è arrivata ad Aloia e io sulla sponda ho tirato di sinistro». Dopo la rete, il centrocampista è stato letteralmente sommerso dai festeggiamenti dei compagni: «Ero appena entrato e sapevo che al 99 per cento questo gol ci avrebbe dato la vittoria. È stata una liberazione, anche perché tutti vogliamo giocare. Siamo una squadra molto forte e completa in ogni reparto». A mente fredda, Gualdi torna sul risultato ottenuto appena pochi giorni fa: «Sono contentissimo a livello individuale e per la squadra – sottolinea – Era fondamentale riuscire a vincere questa partita. Ci siamo riusciti sapendo anche soffrire. Il Messina più di una volta ci ha messo in difficoltà, ma abbiamo preso soltanto una rete. I peloritani sono un’ottima squadra e non meritano la classifica che hanno».
Tra i granata è un nuovo arrivo, ma il calciatore dimostra di essersi già ambientato bene in città: «Acireale è una piazza importantissima ed è famosa anche al Nord per il suo passato – aggiunge il centrocampista -. Sono andato a guardare un po’ di video della curva e sapevo che avrei trovato un tifo caldo. Abbiamo fatto tre trasferte e a parte questa, che era chiusa ai tifosi ospiti, nelle altre occasioni è sempre stato come giocare in casa. Tanto di cappello a una tifoseria del genere, che comunque vuole il massimo da noi». Per il calciatore, nativo di Gandino in provincia di Bergamo, quella di Acireale rappresenta la prima esperienza in carriera al Sud, ma non fatica a elencare pregi e difetti riscontrati in questi primi mesi: «Mi è piaciuta molto l’accoglienza e poi i paesaggi sono stupendi. La gente sa farti sentire a casa tua, perché sono tutti disponibili quando hai bisogno di qualcosa, per me che sono lombardo è una cosa nuova. Il lato negativo? Magari le strade e la gente che non rispetta gli stop e i semafori. Questo mi fa sorridere perché non ci sono abituato. Come si dice nei film, quando si va via dal Sud si piange due volte, ma sono più i pregi che altro».
Nonostante il ruolo sia quello di centrocampista, Gualdi ha però sempre avuto il vizietto del gol: «Ho segnato diversi gol in carriera, ma giocando con il 3-4-3 sarà più difficile perché se verrò impiegato nei due di centrocampo non avrò l’occasione di fare molti inserimenti. Domenica scorsa sono entrato al posto di Barraco nei tre davanti, per quello ho avuto l’occasione di trovarmi in area. Negli anni passati, invece, ho giocato da mezzala». A livello di obiettivi, invece, il giocatore non vuole porsi limiti: «Vogliamo stupire tutti, cercando di fare il massimo e racimolando più punti possibili. Poi dove si arriva si arriva. A livello personale – ribadisce – voglio dare il mio contributo per quello che so e posso dare. Siamo quattro centrocampisti centrali, si gioca a due e uno è giovane, quindi in sostanza siamo in quattro per un posto soltanto. Nigro, Almiron e Lordi sono giocatori che per la serie D sono quasi sprecati. Di volta in volta il mister sceglierà chi sta meglio». Adesso i granata hanno una mentalità vincente, merito anche del nuovo tecnico, Pietro Infantino, che ha recentemente sostituito l’esonerato Gaetano Catalano: «Con il suo arrivo è cambiato innanzitutto il sistema di gioco. Poi è riuscito a darci un’altra mentalità, perché vuole più aggressività e una squadra che sappia quello che vuole. Ogni giocatore sa quello che deve fare e quello che farà il proprio compagno. Anche Catalano era un allenatore molto preparato e bravo – conclude Gualdi – ma forse non è riuscito a trasmetterci la giusta cattiveria».