Dal Comune via libera al rendiconto tra luci e ombre Si: «Conti in equilibrio», M5s: «Gestione fallimentare»

Via libera al rendiconto 2016. Il consiglio comunale evita il commissariamento anche se i numeri possono essere oggetto di discussione quando si guardano da punti di vista diversi, come quello della maggioranza e dell’opposizione. A seconda della prospettiva cambiano in modo radicale non solo i risultati ma anche le valutazioni. Così per Giusto Catania «Il rendiconto 2016 mostra che i conti del Comune di Palermo sono in equilibrio malgrado le criticità connesse alla costante diminuzione dei trasferimenti regionali e nazionali che ha determinato, negli ultimi anni, ritardi nella predisposizione dei bilanci di tutti i comuni della Sicilia». Così si è espresso il capogruppo di Sinistra Comune, intervenendo in aula per annunciare il voto positivo del gruppo in occasione dell’approvazione del bilancio consuntivo 2016.

E Si rilancia il problema del pagamento della Tari: «Il rendiconto consegna un quadro finanziario in cui emerge la necessità di intervenire sull’evasione fiscale – continua Catania – il fatto che il 67 per cento delle aziende palermitane non paghi la tassa sui rifiuti rappresenta una ferita per tutta la città. Sinistra Comune sosterrà tutte le iniziative della giunta che andranno nella direzione di recuperare questa vergognosa situazione al fine di consentire di far pagare tutti e far pagare di meno a tutti. Infine, il bilancio del comune presenta grandi potenzialità che potrebbero essere sfruttate in vista della predisposizione dei bilanci di previsione: la capacità di indebitamento del Comune deve essere sfruttata per fare una politica espansiva che, puntando sugli investimenti, possa rimettere in moto l’economia della città».

Manco a dirlo il quadro è totalmente rovesciato se si guarda dal punto di vista del Gruppo consiliare pentastellato, che ha espresso invece voto contrario all’approvazione del Rendiconto di gestione 2016. «Il rendiconto è il risultato di una gestione fallimentare finanziaria ed economica. È necessaria un’azione di programmazione e un cambio di passo». Non lascia spazio ad equivoci il capogruppo al Consiglio Comunale del M5s Ugo Forello. E immediatamente dopo elenca Le ragioni del no al rendiconto da parte del Movimento Cinque Stelle: «È stata dimostrata e reiterata negli anni l’inefficienza della gestione, infatti, questo rendiconto va censurato poiché dimostra l’incapacità del Comune di Palermo di rispettare le scadenze  – spiega Forello –  Nello specifico, il rendiconto avrebbe dovuto essere approvato entro il trenta aprile di quest’anno e invece viene confermata la media dei ritardi degli ultimi cinque anni».

Ma non è tutto. Per M5s si riscontrano e si ripetono alcune anomalie «peraltro già rilevate dalla Corte dei Conti, come «l’utilizzo di cassa vincolata e non reintegrata, la bassissima capacità di riscossione delle entrate, la mancata riconciliazione debiti/crediti con le partecipate, la discutibile congruità della quota accantonata sull’apposito fondo, in considerazione dei contenziosi con la curatela Amia». La somma di queste anomalie per Forello si traducono nel «risultato di esercizio del 2016 negativo, meno 187 milioni di euro. Il risultato di esercizio del 2015 era anch’esso negativo, ma con una perdita di 28 milioni di euro, cifra nettamente inferiore rispetto a quella attualmente in esame. La relazione conclusiva sull’attuazione dei programmi approvati con il bilancio di previsione 2016 risulta carente rispetto alle modalità e agli strumenti di misurazione del grado di raggiungimento degli obiettivi a scapito della qualità del Dup, che non vengono determinati in maniera evidente».


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