L'ipotesi di accordo tra il dipartimento regionale e i sindacati arriva dopo sette mesi di trattativa. «A breve i 21mila lavoratori siciliani potranno avere lo stesso stipendio dei loro colleghi della Lombardia e del resto d'Italia», spiega Alfio Mannino della Cgil. Ma la tempistica, a ridosso del voto, fa discutere
Forestali: aumenti dopo 16 anni, 80 euro al mese «Giornata storica, non ci interessano le elezioni»
«A breve i 21mila forestali siciliani potranno avere lo stesso stipendio dei loro colleghi della Lombardia e del resto d’Italia». Cioè 80 euro al mese in più rispetto a quanto guadagnano attualmente. Per il settore oggi è una giornata storica, attesa da 16 anni, grazie all’ipotesi di accordo condivisa dai sindacati e dai dirigenti del Dipartimento sviluppo rurale e territorio e il Comando Corpo forestale. Adesso spetta alla giunta regionale, che si riunisce proprio in queste ore, sottoscrivere il documento. Insieme all’aumento agli stipendi, scattano una serie di tutele in più. Ma a tenere banco, a livello politico, è la tempistica dell’accordo, che arriva a meno di due mesi dalle elezioni regionali.
«Non ci interessa entrare in strumentalizzazioni politiche – spiega Alfio Mannino, segretario regionale della Flai Cgil – io so che da 16 anni i forestali siciliani erano mortificati, subendo un trattamento diverso rispetto ai colleghi delle altre Regioni. Da sette mesi abbiamo aperto la trattativa con il governo Crocetta, ma il cambio del dirigente generale ha rallentato l’iter».
Scattano più tutele per i lavoratori in caso di malattie e infortuni. Attualmente i forestali a tempo indeterminato, in caso di malattia, perdono il 65 per cento dei salari. Gli stagionali invece perdono l’intera giornata. Con l’accordo le cose cambieranno. «Gli indeterminati manterranno il cento per cento del salario di base, gli stagionali non perdono la loro giornata di lavoro. Inoltre – continua Mannino – ci sarà una norma per rafforzare la tutela delle lavoratrici e per la valorizzazione di alcune figure professionali. L’indennità per chi è impegnato in lavori pesanti, ad esempio chi usa motosega o decespugliatore, passa dal cinque al 15 per cento».
«È un fatto storico – dicono Mannino (Flai), Barresi e Scotti (Fai) e Marino (Uila), -. Si tratta di importanti conquiste a garanzia di importanti diritti». Per quanto riguarda i lavoratori dell’antincendio è stato firmato un verbale che stabilisce che ci sarà un’apposita riunione per definire i profili professionali, migliorando la classificazione.