I resti dell'animale sono stati avvistati nel pieno della giornata di ieri. Nonostante il primo allarme dei residenti, i contorni della vicenda si sono rivelati da subito piuttosto chiari: nella zona vivono alcuni cittadini di religione musulmana, che hanno celebrato nei giorni scorsi la Festa del sacrificio. I randagi hanno fatto il resto
Paternò, trovata in via Vacca testa di capretto Trascinata fuori dall’immondizia da alcuni cani
Una testa mozzata di capretto, in mezzo alla strada, in pieno giorno: il fatto è avvenuto in via Vacca. Una scena che si è presentata ai pochi residenti della piccola arteria di Paternò e ai passanti che transitavano nella zona. Una situazione che ha messo in allarme gli abitanti della zona, temendo che potesse trattarsi di violenza gratuita nei confronti dell’animale oppure di un messaggio da parte di ignoti nei confronti di qualche residente della zona. In realtà, la faccenda sarebbe legata alla Festa del sacrificio, una celebrazione islamica.
La testa dell’animale aveva ancora attaccato all’orecchio il tagliando di colore giallo che serve a indicare l’origine e la tracciabilità dell’animale. Per capire cosa fosse avvenuto, il sindaco Nino Naso ha chiesto l’ausilio degli agenti della polizia municipale: «I vigili hanno effettuato un controllo – dice il primo cittadino paternese a MeridioNews – e mi hanno spiegato che nella zona abitano alcuni cittadini di religione musulmana. La Festa del sacrificio si è svolta qualche giorno fa, e in quella circostanza viene macellato un animale». I resti di quello sarebbero stati gettati all’interno di un sacchetto dell’immondizia posizionato in strada.
«Qualche randagio attratto dall’odore avrebbe spaccato la busta, tirato fuori la testa e lasciata sul marciapiede – conclude Naso – Ho dato disposizioni affinché venisse ripulita la zona». Sulla Festa del sacrificio sono intervenute, nei giorni scorsi, anche diverse associazioni animaliste. «Complessivamente è stato previsto – scrive la Aidaa, Associazione italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente – che in Italia sono stati macellati circa 400mila capri, montoni e agnelli».