I cosiddetti vulcanetti di acqua e fango sono riapparsi nella zona dello stadio Falcone-Borsellino. Una di esse ha generato una crepa nell'asfalto. «Sono molto calde, la temperatura varia da 28 a 32 gradi», spiega il geologo Orazio Caruso. Progetto congiunto del Comune paternese e di Belpasso per la tutela dei geositi
Paternò, risveglio salinelle in via Acque Grasse «Rispetto all’anno scorso spostate verso sud»
Si risvegliano le salinelle di Paterno. Sono in totale cinque le bocche che si sono attivate nelle ultime ore in via Acque Grasse, non lontano dallo stadio Falcone-Borsellino. Le loro dimensioni sono piuttosto contenute, al punto da non destare preoccupazione per i residenti della zona. Una di esse si è aperta lungo la sede stradale, creando una crepa nell’asfalto da cui è fuoruscita acqua mista a fango, in parte anche sulla carreggiata. Gli altri quattro vulcanetti si trovano nell’area a verde che sorge lì vicino. Sul posto si è recato Orazio Caruso, geologo che da decenni segue l’evoluzione delle salinelle.
«Le salinelle si sono spostate verso sud – dichiara Caruso – che è la loro zona originale. Lo scorso anno le bocche si erano aperte verso est, quando si manifestarono nei pressi dell’abitazione della famiglia Sambataro. Quelle che si sono aperte in queste ore – prosegue l’esperto – sono molto calde: hanno una temperatura che varia da 28 a 32 gradi. Ho potuto notare la presenza solidificata di mezzo centimetro di oli minerali usciti dal sottosuolo».
Nelle prossime ore il sindaco Nino Naso, dopo aver consultato gli uffici comunali preposti, dovrebbe fare intervenire la polizia municipale per mettere in sicurezza la carreggiata di Via Acque Grasse. Frattanto, nell’intento di riqualificare i geositi presenti nella zona, i Comuni di Paternò e Belpasso hanno presentato in sinergia un progetto per la valorizzazione delle salinelle, rispettivamente quelle del Fiume e dei Cappuccini, ricadenti nel territorio paternese, e quelle di San Biagio nel belpassese. Una partnership alla quale hanno aderito anche l’Ingv e l’università di Catania.