Se tempo fa largo Bordighera è stato al centro dell’attenzione per il degrado in cui versa, non sono più fortunati altri spazi verdi della città. Molti recuperati grazie ad associazioni, privati e catanesi attivi. «Sempre aperti a bandi di sponsorizzazione», dice l'assessore all'Urbanistica Salvo Di Salvo. Guarda le foto
Le piazze di Catania riqualificate dai cittadini Tra esempi virtuosi, burocrazia e abbandono
«Stiamo lavorando per riqualificare e ripristinare una piazza al mese». È questo l’impegno che l’amministrazione comunale ha preso con i cittadini, come ricorda l’assessore all’Urbanistica e al decoro urbano Salvo Di Salvo a MeridioNews. Si è cominciato con piazza Palestro, al Fortino, per poi proseguire nel resto della città. Ma quella rivolta ai catanesi è anche una richiesta: dare una mano nel recupero e nella messa in sicurezza degli spazi pubblici. Nei fatti, il coinvolgimento dei cittadini è una necessità per il Comune che, con le casse mezze vuote, poco può fare da sé. Ma diversi esempi di piazze e spazi verdi riqualificati dal basso dimostrano anche come si stia facendo largo una maggiore coscienza del bene comune.
«Siamo sempre ben disposti quando ci sono commercianti o singoli cittadini che, attraverso un bando di sponsorizzazione, vogliono offrire un contributo di arredo o miglioria dell’area pubblica prendendosene cura», commenta Di Salvo, che porta come esempio quello di via Pacini. «Nel tratto che porta da via Etnea a via Sant’Euplio – continua – ci sono commercianti che vogliono occuparsi dell’arredo urbano, così come in qualche rotatoria». Un fenomeno che non si verifica solo nel centro storico. A San Giovanni Li Cuti, ad esempio, il monumento dedicato ai caduti è stato risistemato e affidato al museo Reba che organizza al suo interno attività culturali. Da quel momento e fino a oggi, il bene non è stato vandalizzato con graffiti – com’era solito vederlo in passato – ma rispettato come luogo comune.
Anche largo Bordighera rientrerebbe nel progetto comunale. «Vivo qui da sessant’anni – racconta un cittadino – e, nonostante ci sia interesse da parte di chi opera in questa zona a renderla più accogliente, è difficile avere le autorizzazioni. Va tutto a rilento». Molti residenti considerano necessaria la nascita di un comitato, per arginare fenomeni come i ragazzini che giocano a calcio e con le macchine radiocomandate impedendo al prato, già martoriato dalla scarsa acqua, di crescere in modo omogeneo e continuativo. Nonostante tutto, bambini, anziani, famiglie e ragazzi continuano a frequentare la piazza, dove non esiste quasi più la recinzione che delimita il parco giochi, manca anche un’area di sgambamento per i tanti cani e spesso si trovano per terra volantini, fazzoletti e bicchieri di plastica. Ma non solo. «Qualche sera fa sono state recuperate alcune siringhe – racconta Simone, 12 anni, che frequenta la piazza con il fratellino – Spesso verso mezzanotte vengono gruppi di ragazzi che bevono birra e lasciano le bottiglie sulle panchine, ma anche famiglie che non buttano i cartoni delle pizze e le lattine, che ritroviamo la mattina».
«Come tutte le piazze di Catania è più o meno abbandonata – aggiunge una coppia che porta a spasso il cane – ci vorrebbe più attenzione dal Comune e dai catanesi. Dove i tubi dell’acqua non funzionano c’è il deserto, ci sono panchine rotte e la pulizia una volta a settimana non è sufficiente, così come l’illuminazione». «Spesso danno la colpa ai cani – ribatte Simone – ma molti padroni sono attenti a lasciare pulito». Lui e i suoi amici, comunque, preferiscono andare al parco Falcone, che trovano in migliori condizioni. Merito anche di chi organizza giornate per ripulire la zona verde, come l’associazione Nuova Acropoli che in più occasioni si è occupata della pulizia del luogo, anche ridipingendo e pitturando panchine, ringhiere e giochi. Non solo al parco Falcone, ma anche al Madre Teresa di Calcutta, adottato dall’associazione che al suo interno organizza laboratori, eventi e attività. Quest’ultimo spazio, proprio di recente, è stato oggetto anche delle cure dei residenti del quartiere Borgo del comitato Casa per tutti.
«Per dare maggiore decoro e riqualificare la nostra piazza abbiamo proposto al Comune di occuparcene in prima persona», spiega Giuseppe D’Urso, che da cinquant’anni gestisce il chiosco di piazza Corsica dove sono cresciuti i figli che oggi danno una mano al papà. Da circa tre mesi è stata inaugurata la nuova versione della piazza, con tavoli, sgabelli e sedie nuove. «La gente è soddisfatta – osserva D’Urso – Dopo un anno siamo riusciti ad averla in gestione occupandoci della pulizia, del verde e delle aiuole». «Sarei felice – conclude – se quello che abbiamo fatto noi venisse fatto anche in altre piazze. Viviamo a Catania, è la nostra città ed è anche un nostro impegno prendercene cura».