Ha subito un'interruzione della gravidanza in seguito alle violente percosse del titolare, pregiudicato catanese invaghito della ragazza. Dopo vari tentativi e approcci, avrebbe pedinato la giovane fin sotto casa, picchiandola al ventre. I carabinieri di piazza Dante hanno proceduto ad arrestare l'uomo
Picchia dipendente fino all’aborto: arrestato 69enne Minacce, stalking e una prima denuncia poi ritirata
Perde il figlio in seguito alla violenza e alle minacce del datore di lavoro. Succede a Catania, dove una 29enne ha subito un aborto spontaneo provocato dalle percosse del titolare, un pregiudicato catanese di 69 anni. Il pestaggio sarebbe arrivato in seguito a ripetute molestie e atti di vero e proprio stalking subiti dalla vittima. L’uomo avrebbe assunto la ragazza durante i primi mesi del 2016, nel ruolo di collaboratrice domestica a sostegno dell’anziana madre. Tuttavia, dopo solo qualche breve periodo di tempo, la 29enne si sarebbe presto ritrovata al centro di particolari attenzioni da parte del datore di lavoro.
Attenzioni puntualmente respinte: così sono cominciate minacce e aggressioni fisiche. La donna sarebbe stata costretta a procedere alla denuncia nei confronti dell’aguzzino, a cui sarebbe seguito un divieto di avvicinamento. Dopo avere convinto la ragazza a ritirare la querela, il 69enne sarebbe tornato alla carica lo scorso maggio. Sarebbe arrivato a pedinare la donna fin sotto casa facendole nuovamente proposte di esplicita natura.
A seguito dell’ennesimo rifiuto, lui avrebbe cominciato a colpirla con pugni e calci. Dopo aver soccorso e trasportato la vittima in ospedale, i medici hanno diagnosticato l’interruzione della gravidanza causato dallo spavento e dai colpi subiti al ventre. I carabinieri della stazione di piazza Dante hanno conseguentemente proceduto all’arresto dell’individuo per il reato di lesioni aggravate, di interruzione della gravidanza e di lesa tutela della maternità. L’arrestato, assolte le formalità di rito, è stato associato al carcere di piazza Lanza.