Si è concluso con due condanne il processo al tribunale di Messina che vedeva coinvolta come parte lesa Karima El Marough, la ragazza che poi entrò nelle cronache per il bunga bunga berlusconiano. I fatti presi in esame riguardano il periodo prima di arrivare a Milano
Ruby Rubacuori fu indotta a prostituirsi da minorenne Condannati due messinesi, 16enne scappò da comunità
Si è chiuso con due condanne il processo al tribunale di Messina che vedeva coinvolta come parte lesa Karima El Marough, al secolo Ruby Rubacuori. Sette anni di reclusione per Ester Fragata, più ventimila euro di multa, due anni a Goffredo Sturniolo, e il pagamento per entrambi delle spese processuali.
Questa la sentenza emessa nella tarda serata di ieri dalla prima sezione penale di Messina. Fragata è stata riconosciuta colpevole di tentata induzione alla prostituzione minorile e Sturniolo di violenza sessuale di lieve entità. Il collegio ha inoltre deciso per entrambi l’interdizione in perpetuo dai pubblici uffici, da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine grado nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori.
Al centro del processo che si è chiuso ieri c’era la vita di Ruby quando era ancora minorenne, prima che approdasse a Milano restando coinvolta nello scandalo del bunga bunga berlusconiano. Un periodo non facile quello vissuto a Messina, dove la ragazza all’epoca sedicenne era di fatto affidata ai servizi sociali, ma che dopo svariati passaggi da una comunità ad un’altra era scappata dalla supervisione del dipartimento comunale e aveva conosciuto Ester Fragata.
Quest’ultima gestiva un centro estetico nei pressi del comune di Messina, in via Argentieri. E qui aveva dato lavoro a Ruby. Ma dopo l’orario di chiusura secondo la denuncia fatta da Karima, in quel centro i clienti venivano per fasi fare dei massaggi speciali, che lei si rifiutò di fare scappando via.