Questo giovedì la puntata di Radio Ateneo su Radio Zammù sul principio d'incendio dello scorso venerdì negli archivi della biblioteca del Monastero in piazza Dante, a Catania. Ospiti di Emanuele Brunetto una studentessa testimone dei fatti e il preside della Facoltà di Lettere e Filosofia, il prof. Enrico Iachello
Fiamme ai Benedettini: «Un atto vandalico»
Del principio d’incendio del 26 febbraio negli archivi della biblioteca del Monastero dei Benedettini si continua a parlare come di un’azione grave ed inspiegabile, che pone al centro dell’attenzione il problema della sicurezza all’interno della sede delle facoltà di Lettere e Lingue e Letterature straniere.
Se n’è discusso anche giovedì mattina a Radio Zammù, durante la puntata di Radio Ateneo condotta dallo speaker Emanuele Brunetto.
Tra le testimonianze raccolte dalla Radio, quella di Aurelia Mammana, una studentessa che, al momento del rogo, si trovava in biblioteca – com’è abitudine di molti universitari catanesi – a studiare.
«Le reazioni all’allarme antincendio sono state assolutamente singolari», ha raccontato. «L’allarme ha cominciato a suonare intorno alle 16:30 e per un quarto d’ora s’è sentita la sirena. Non s’è capito bene cosa stesse accadendo, quindi mi sono alzata e ho chiesto al personale di cosa si trattasse: mi è stato detto che era un guasto, che non era competenza del personale stesso ripararlo e che si era in attesa del tecnico che sarebbe arrivato a momenti».
Il suo stupore, però, è relativo alle reazioni dei suoi colleghi studenti: «Il motivo per cui suona un allarme è quello di mettere in allerta chi si trova da quelle parti, invece i ragazzi… Insomma, di certo non rischiamo una denuncia per procurato allarme perché tutti sono rimasti al loro posto tranquillamente. Soltanto uscendo dalla biblioteca e avvertendo il forte odore di bruciato mi sono resa conto che non c’era stato un guasto, bensì un incendio».
Ospite telefonico di Radio Ateneo, inoltre, il preside della facoltà di Lettere e Filosofia di Catania, il prof. Enrico Iachello, che ha spiegato l’entità dei danni: «Sono andati persi una decina di volumi e alcune fotocopie. Da questo punto di vista, il danno è stato ridotto, anche perché, ci tengo a precisarlo, l’incendio non è scoppiato nella biblioteca vera e propria ma in un deposito che il personale utilizza per tenere dei libri in attesa che siano schedati. Il problema, comunque, non si pone più, perché sto facendo svuotare quelle stanze, che sono luoghi di passaggio».
Confermando le parole degli ispettori dei Vigili del Fuoco che hanno parlato di dolosità delle fiamme, il preside ha definito l’accaduto «un atto vandalico, perché mi rifiuto di pensare altre cose, dato che si tratta di una questione estremamente delicata».
Interrogato sull’esistenza o meno di personale qualificato ad aiutare gli studenti ad evacuare i locali in caso di allarme, il prof. Iachello ha risposto: «In quel momento la biblioteca era chiusa. Quando la biblioteca è aperta c’è tutto il personale previsto, quando è chiusa è naturale che non ci sia». Tuttavia, questa affermazione è in contraddizione con quanto affermato da Aurelia Mammana. Gli studenti si trovavano all’interno dei locali quando è scattato l’allarme antincendio. (L’orario ufficiale conferma: il venerdì la biblioteca chiude alle 18).
La Facoltà di Lettere, in relazione al principio d’incendio dello scorso 26 febbraio, ha sporto denuncia contro ignoti.