A incastrare i presunti autori della clamorosa rapina del 10 agosto scorso le immagini della videosorveglianza e tracce biologiche trovate in due scaldacollo ritrovati in una macchina rubata. Uno dei due accusati si trovava già in carcere per reati in materia di stupefacenti
Zona industriale, rubarono 64mila euro ad azienda La squadra mobile rintraccia due dei tre rapinatori
Gli uomini della squadra mobile di Catania hanno arrestato questa mattina i presunti autori di una rapina aggravata commessa il 10 agosto 2016, ai danni di una società di spedizioni della zona industriale di Catania. Si tratta di Alfredo Ferrera e Balahassen Hanchi, accusati anche di ricettazione di autovettura.
Nella sede della società, lo scorso agosto, tre rapinatori, armati di pistola, minacciando di morte uno dei dipendenti, lo avevano costretto a consegnare le chiavi della cassaforte dalla quale hanno portato via circa 64 mila euro. Gli investigatori della squadra anti-rapina, giunti sul posto, hanno subito visualizzato le immagini dell’impianto di video-sorveglianza grazie alle quali hanno potuto osservare l’abbigliamento e le fattezze fisiche degli autori del fatto, nonché di accertare che i rapinatori erano fuggiti a bordo di una Fiat Stilo di colore blu rubata.
Nella stessa giornata, la macchina è stata ritrovata nella zona del lungomare di viale Kennedy. Al suo interno la polizia scientifica ha trovato dei guanti in lattice, indumenti, tra cui due scaldacollo utilizzati dai rapinatori. Il materiale sequestrato veniva sottoposto ad accertamenti tecnici di natura biologica volti all’individuazione di tracce di Dna. L’analisi delle immagini registrate oltre a permettere la ricostruzione del percorso della macchina, ha consentito di identificare Alfredo Ferrera e Hanchi Balahassen, noti pregiudicati.
Per questo motivo, nel corso delle indagini, sono state perquisite le abitazioni degli uomini. In quella di Ferrera, è stata trovata una maglietta ed un paio di jeans, mentre in quella di Hanchi dei pantaloncini grigio–verdi, tutti indumenti che corrispondevano a quelli indossati al momento della rapina, così come rilevato dalle immagini.
Dalle analisi della scientifica invece si è appurato che su uno scaldacollo rinvenuto all’interno della macchina sequestrata si trovava un profilo genetico identico a quello di Hanchi mentre da altro uno compatibile con quello di Ferrera. Per questo motivo, quest’ultimo è stato portato al carcere di piazza Lanza mentre per Hanchi il provvedimento restrittivo è stato notificato in carcere dove si trovava per essere stato arrestato per reati in materia di stupefacenti nell’ambito dell’operazione Penelope.