Si è rivelata un successo oltre ogni più rosea aspettativa la vendita dei beni dimenticati dai proprietari, e mai rivendicati, a Punta Raisi. Con rialzi vertiginosi e appassionanti. Soddisfatti i vertici Gesap
Asta giudiziaria all’aeroporto, boom di partecipanti Venduti tutti gli oggetti smarriti in tre anni e mezzo
Sono andati tutti venduti all’asta gli oltre duemila oggetti trovati in aeroporto negli ultimi tre anni e mezzo. La vendita si è svolta questa mattina nel piazzale di fronte il magazzino della Gesap, la società che gestisce Punta Raisi. All’asta, organizzata dall’istituto vendite giudiziarie di Palermo – Sofir srl, hanno partecipato almeno un migliaio di persone. Gli oggetti messi all’asta dovevano non essere stati rivendicati dai proprietari entro un anno dal loro ritrovamento.
La vendita si è svolta per lotti, e in alcuni casi il valore di vendita ha superato i mille euro, con rialzi appassionanti e vertiginosi. Basti pensare a uno stock di 125 orologi, che era stato valutato 125 euro come base d’asta ed è stato aggiudicato a 1.050 euro. I prodotti tecnologici hanno tenuto banco: due computer portatili Apple sono stati battuti a 970 euro, mentre video camere, macchine fotografiche reflex e per gli iPad sono stati aggiudicati con prezzi tra 600 e 800 euro.
Borse, zaini e trolley – quasi 500 capi – sono stati battuti a 800 euro e 420 occhiali a 450 euro. I proventi della vendita circa 22mila euro (diecimila in più rispetto all’ultima asta) andranno nelle casse dello Stato. «L’iniziativa ha stuzzicato l’interesse di tante persone – ha detto Fabio Giambrone, presidente della Gesap – L’asta si è svolta in maniera ordinata, all’aperto, visto il grande numero di persone intervenute. A tal proposito – conclude Giambrone – ringrazio per la collaborazione le forze dell’ordine, il personale della security e della Gesap, che, con il loro fondamentale apporto, hanno reso possibile l’evento».