La polizia e i soccorritori del 118 sono intervenuti dopo la telefonata di un passante che ha segnalato la presenza del cadavere di un uomo all'interno di una Lancia Y grigia distrutta e lasciata nei pressi della vecchia struttura dello scalo ferroviario
Senzatetto trovato morto in un’auto alla stazione Lolli «Non si vedeva troppo spesso, aveva anche famiglia»
«Era un tipo schivo, non si faceva vedere molto spesso in giro». Eppure Giovanni Porretto, il senzatetto trovato morto all’interno di una vecchia automobile abbandonata nel parcheggio della vecchia Stazione Lolli, dormiva di frequente in quella Lancia Y grigia. Per il suo giaciglio il 57enne aveva scelto un posto riparato, a ridosso della struttura dello scalo, ormai in disuso, lontano dalla nuova stazione del passante ferroviario e dalle attività commerciali. È stato un passante a notare il suo corpo nell’auto, che si distingueva tra le tante di passaggio nel parcheggio per le erbacce e l’abbandono che l’avevano ormai circondata.
La polizia e i soccorritori del 118 sono intervenuti subito dopo la segnalazione. Per conoscere le cause della morte si aspettano gli esiti dei rilievi effettuati dal medico legale e dalla polizia scientifica. «Non lo conoscevamo se non di vista – dice un commerciante della zona – ma pare che avesse famiglia. Sapevamo che spesso veniva da queste parti a rifugiarsi. Poi stamattina abbiamo visto i lampeggianti, la confusione, e abbiamo notato che dentro la macchina c’era un cadavere».
E quel cadavere era dell’uomo che vedevano ogni tanto la sera aggirarsi tra le auto. «Siamo molto scossi – continua – non sappiamo cosa sia successo, ma è sempre ingiusto che una persona sia costretta a vivere così. Non sappiamo come e perché si sia ridotto in questo modo, ma non sembrava una cattiva persona. Ci dispiace molto». Qualcuno, però, che lo conosceva da tempo c’è. «Non era proprio un’animella», dice infatti Sabrina Ciulla, presidente dell’associazione Anirbas Onlus, che insieme a un team di volontari tutte le notti gira per i quartieri a rischio di Palermo per aiutare i senzatetto della città e la gente bisognosa in genere.
«Anni fa ho vissuto nello stesso palazzo, al piano sottostante, in cui lui viveva con la sua famiglia – racconta – Con l’ex moglie sono anche diventata molto amica». I due coniugi si sono separati circa una quindicina di anni fa e da quel momento le loro strade si sono divise e allontanate sempre di più. «Non sono rimasti in buoni rapporti – ricorda la volontaria – Lui aveva il vizio dell’alcool e la tendenza ad alzare le mani. Un tipo scontroso e poco affabile». Non aveva nessun rapporto, pare, neppure col figlio di circa 25 anni, col quale non era più in contatto da tempo. Dopo la separazione Giovanni ha iniziato ad arrabattarsi come poteva, facendo il posteggiatore abusivo a piazza Lolli. «Non ha mai dato un mantenimento all’ex moglie o un aiuto di qualche tipo – continua Ciulla – Se n’è sempre fregato, per quello che so, e alzava le mani a entrambi».
E anche aiutarlo pare non sia stato sempre facile: «Come senzatetto non era nella nostra mappatura né in quella degli altri – precisa – forse si sarà accampato lì negli ultimi giorni, magari perché stava male, ma non era una cosa consueta perché non era segnalato». Le ronde notturne del team di volontari di Anirbas Onlus, infatti, sono organizzate in base a un elenco di soggetti bisognosi, di cui conoscono il vissuto e la storia: «Non giriamo a casaccio aiutando il primo che troviamo – spiega infatti – Abbiamo delle mappature, proprio in quella zona per esempio aiutiamo un ragazzo di colore. Lui evidentemente si spostava, non era sempre qua».