Tram, lavoratori Eds di nuovo senza stipendio «L’Amat deve all’azienda un milione di euro»

I lavoratori della Eds, l’impresa che si occupa della manutenzione della linea tranviaria a Palermo, sono di nuovo senza stipendio e i metalmeccanici aderenti alla Fiom proclamano lo stato di agitazione con l’apertura delle procedure di raffreddamento, preliminari allo sciopero, che servono per cercare un accordo con l’azienda e scongiurare l’interruzione di un servizio pubblico. Il sindacato lamenta la mancata erogazione degli stipendi di tutti i mesi del 2017 e della tredicesima del 2016, dopo che già ad ottobre dello scorso anno si era proposto (e risolto) il problema per tre mensilità non corrisposte in precedenza.

L’azienda ha ribadito che aspetta da Amat, per la quale svolge il servizio, circa un milione di euro ed è impossibilitata a erogare gli stipendi se questi soldi non le verranno corrisposti. Eds ha la manutenzione dei binari e del circuito del tram, delle centrali, dei depositi e di altri settori, non delle vetture che invece sono deputate alla ditta Bombardier. La Eds ha circa 180 dipendenti, del servizio di manutenzione della linea tranviaria si occupano 27 persone fra operai, impiegati e capisquadra. «La settimana scorsa i lavoratori ci hanno convocato mettendoci al corrente della situazione – spiega Francesco Foti della segreteria Fiom di Palermo –  Eds ci ha spiegato che al momento c’è un problema di insolvenza di Amat verso l’azienda». 

Una situazione che il sindacato delle tute blu minaccia di inasprire se non si troverà al più presto una soluzione: «Ancora non abbiamo incontrato nessuno, se non la Eds, che ci ha mostrato come i soldi da Amat non siano arrivati. Oggi abbiamo fatto la richiesta di incontro all’assessore alla Mobilità Giusto Catania – dice ancora Foti – e abbiamo proclamato lo stato di agitazione. Alla chiusura delle procedure di raffreddamento, se non ci sarà l’immediato versamento degli stipendi, procederemo con lo sciopero». A Foti fa eco Angela Biondi, segretario generale della Fiom di Palermo: «Non è possibile continuare in questo modo, i lavoratori devono avere certezza sulla continuità delle retribuzioni», dice la sindacalista.


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