La frase minacciosa sarebbe dovuta al pagamento di due corse con soldi spicci. La madre chiede consiglio agli utenti di Facebook, poi decide di inoltrare un esposto alla Zappalà e Torrisi, impresa che gestisce il trasporto, per segnalare l'accaduto. «Valuteremo possibili provvedimenti», assicurano
Acireale, autista a ragazza: «Ti do un suttamussu» Diciottenne minacciata per bus pagato in monetine
«Se voglio, ti dugnu ‘n suttamussu». Questa è la frase che giovedì un autista di autobus avrebbe detto a una ragazzina che viaggiava, insieme alla sorella, sulla tratta Guardia-Acireale alle 7.40. Un rimprovero che avrebbe scosso la diciottenne, tanto da farla scoppiare in lacrime e spingerla a raccontare tutto alla madre. La quale ha deciso di presentare un esposto alla compagnia di trasporti Zappalà e Torrisi affinché vengano presi provvedimenti nei confronti del dipendente.
Ma, prima di recarsi negli uffici dell’azienda per pretendere spiegazioni, la donna ha chiesto agli utenti di Facebook come sarebbe stato giusto intervenire, spiegando l’accaduto. Sul social network molti utenti hanno spinto la madre a denunciare il fatto alla ditta; alcuni commentatori, invece, hanno giustificato l’autista prendendosela con la ragazzina, per via di una risposta poco educata. La frase più che colorita del guidatore sarebbe nata perché una delle ragazze avrebbe «pagato il biglietto suo e della sorella dando – all’autista – soldi in centesimi, perché venti euro da cambiare non li aveva», racconta la mamma delle ragazze nel post su Facebook. A quel punto, sempre a sentire la donna, l’autista avrebbe cominciato a lamentarsi perché contrariato dalle tante monetine con cui la ragazza aveva pagato.
«Mia figlia ha chiesto spiegazioni all’autista per le sue lamentele, dicendogli: “Ma perché? Non sono soldi lo stesso?”». Sarebbe stata questa risposta della giovane a scatenare la reazione dell’uomo alla guida: «Si è permesso di dire a mia figlia che se voleva le dava un suttamussu», continua ancora la madre. Così, quello che poteva sembrare un normale viaggio giornaliero è diventato fonte di pianto e umiliazione per la diciottenne. Ieri, dopo una giornata di riflessione, la mamma e le due figlie si sono decise ad andare alla sede della Zappalà e Torrisi per presentare un esposto, invitando la ditta a prendere dei provvedimenti nei confronti del dipendente: «Stamattina abbiamo presentato l’esposto – dice la madre delle ragazze a MeridioNews – ora sappiamo il nome e il cognome dell’autista».
Contattata da MeridioNews, l’azienda – che opera prevalentemente nella zona jonico etnea – si augura che non si ripetano fatti del genere: «Si parla di un nostro dipendente e quindi siamo stati noi stessi a invitare la mamma delle due ragazze a produrre una relazione scritta che adesso si sottoporrà al dirigente», dicono dal centralino. La versione dell’azienda non si discosta granché dalle dichiarazioni della madre della ragazza rimproverata: «L’autista ha usato una frase in gergo dialettale – aggiungono – Adesso il dirigente deciderà se sarà il caso di prendere provvedimenti».