La violenza è avvenuta il 13 agosto del 2016. Oggi l'uomo è stato condannato al termine del rito abbreviato. La giudice ha inflitto una pena più pesante di quella avanzata dalla Procura. Respinta la richiesta di una perizia psichiatrica sull'aggressore, chiesta dal suo legale
Violenta e lascia in autostrada la compagna incinta Condanna a 10 anni di carcere per 28enne messinese
L’ha picchiata con pugni in faccia, l’ha ferita con un punteruolo in varie parti del corpo, l’ha costretta ad avere un rapporto orale con lui, quindi l’ha scaraventata dalla sua auto lungo l’autostrada. La 23enne era pure incinta di sei mesi quando – il 13 agosto del 2016 – è rimasta vittima delle violenze del suo ex convivente, un 28enne messinese. Solo per un caso fortuito non è stata travolta dalle auto che sfrecciavano, ma è stata soccorsa da un camionista che l’ha vista sanguinante sull’asfalto e l’ha portata in ospedale.
Violenza sessuale, tentato omicidio e rapina ai danni della sua ex convivente le accuse che sono costate al 28enne una condanna a dieci anni e otto mesi. Lo ha deciso la gup Daniela Urbani. Come raccontato dalla 23enne ai medici e ricostruito dal suo legale nell’aula del tribunale dove si è svolto il processo, il viaggio in auto con il suo ex convivente si è trasformato in un incubo. La donna è stata prima colpita con dei pugni in pieno viso, ancora tramortita è stata costretta a subire un rapporto e infine è stata ferita con l’arma appuntita in più parti. Al termine di questa brutale violenza, le ha preso la borsa e il telefono cellulare e l’ha buttata giù dall’auto lungo l’autostrada. Ad accorgersi dell’esile figura sull’asfalto è stato l’autista di un tir che si è accostato e ha soccorso la 23enne in stato di choc.
Il 28enne ha scelto di essere giudicato in abbreviato. Per lui la sostituta Roberta La Speme aveva chiesto la condanna a nove anni. La gup Urbani ha deciso diversamente, infliggendo una condanna ancora più pesante. Inoltre ha accordato il risarcimento alla parte civile, da liquidarsi poi in un successivo procedimento civile. Respinta la richiesta del legale dell’uomo che aveva richiesto una perizia sullo stato psichico del suo assistito.