L’Ersu unico non piace al mondo universitario Marziano: «Scelta per non perdere contributi»

Un unico ente per garantire il diritto allo studio di tutti gli studenti universitari siciliani. È questa la proposta inserita in Finanziaria che sta facendo discutere tutti negli Atenei dell’Isola. Una norma rispetto alla quale sembravano tutti contrari e che invece è riapparsa a sorpresa nella bozza votata la scorsa settimana dalla giunta regionale. A tranquillizzare rispetto all’ipotesi di addio ai quattro Ersu siciliani (Palermo, Catania, Messina ed Enna) era stato proprio l’assessore regionale al ramo, Bruno Marziano, che il 18 gennaio in audizione all’Ars aveva reso note tutte le proprie perplessità.

Nella trascrizione della seduta in Quinta commissione si legge: «[Marziano] aggiunge che coloro i quali sostengono tale proposta la corroborano con ragioni attinenti la ricerca di risparmi di spesa. Su tale aspetto prende posizione affermando di non condividerlo in quanto, ove esso fosse realizzato, sottrarrebbe autonomia alle Università. Reputa invece che il risparmio – continua il documento – possa essere ottenuto riducendo il numero dei componenti dei consigli di amministrazione, passando da 15 a 3. Preannuncia che su tale aspetto assumerà un’iniziativa sia in giunta che in Parlamento». 

Questo, però, accadeva due settimane fa. A fine mese, invece, ecco il nuovo testo, che ha fatto infuriare anche il presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo. Con l’unificazione che dovrebbe avvenire entro tre mesi dall’approvazione della Finanziaria. Naturalmente si nota un certo subbuglio tra studenti e docenti, che temono la perdita di autonomia per gli Ersu in cambio di un risparmio «tutto da verificare», come sussurrano tra i viali della cittadella universitaria del capoluogo.

Al momento, infatti, i costi delle governance sono legati all’indennità del presidente (circa 18mila euro lordi l’anno), i gettoni di presenza dei componenti dei cda (che si aggirano sui 2.500 euro lordi l’anno) e lo stipendio del direttore della struttura, normalmente inquadrato come dirigente di area di servizio (circa 70mila euro lordi l’anno).

Già qualche mese fa l’Ars aveva tentato l’istituzione di un ente unico con un disegno di legge di iniziativa parlamentare che, oltre a ridurre a tre i consiglieri, «prevedeva – racconta a taccuino chiuso chi all’Ersu lavora ogni giorno – che la figura del direttore non fosse più eletta dal cda, ma venisse da nomina governativa. Con un’inquadratura da dirigente generale e un’indennità, quindi, di circa 200mila euro lordi l’anno». 

Insomma, secondo molti dietro il vessillo della spending review ci sarebbe invece un tentativo di assalto alla diligenza. «In ogni caso – commenta il presidente della Quinta commissione all’Ars, Marcello Greco – la norma potrebbe essere attuata in scadenza dei mandati elettivi in corso, perché per esempio non vedo come potremmo scegliere un solo rappresentante degli studenti a fronte dei due eletti dai loro colleghi». Secondo Greco, «da questa operazione difficilmente si ricaverebbero risparmi significativi, perché i fondi a disposizione degli Ersu sono quasi completamente spesi per il diritto allo studio dei ragazzi, che in ogni caso deve essere garantito». Al netto, naturalmente, di quanto già tagliato nelle finanziarie lacrime e sangue degli ultimi anni, che hanno ridimensionato i fondi a disposizione degli enti passando dai circa 17,5 milioni agli attuali 12,4 milioni di euro (con una nuova riduzione di 100mila euro rispetto allo scorso anno).

Secondo l’assessore Marziano, però, le ragioni dell’articolo inserito in finanziaria sarebbero molto semplici: «Ho dovuto dare il mio consenso – ammette – perché se no avremmo perso i contributi statali. Poi è evidente che la norma dà mandato all’assessore di gestire la partita. Sono convinto – conclude – che insieme troveremo la formula giusta».


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Leonardo Caffo, catanese. Fumettibrutti (Josephine Jole Signorelli), catanese. Fulvio Abbate, palermitano. La Sicilia contro Chiara Valerio. È la Sicilia, infatti, a essersi resa protagonista dell’abbattimento delle statue raffiguranti Chiara Valerio, iniziando la rivolta contro il regime amichettistico sotto il quale viviamo.Ricapitolando.Chiara Valerio, scrittrice, editrice, attivista, radiofonica, televisiva, premiata, capa assoluta di una certa parte del […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]