Il tecnico suona la carica alla vigilia della gara del «Castellani», scontro diretto in chiave salvezza all'alba del 2017 in serie A. Con una vittoria, i rosanero si porterebbero a -1 dalla compagine toscana che al momento occupa il quartultimo posto con 14 punti. Nel 3-4-2-1, Bruno Henrique favorito su Diamanti
La sfida di Empoli ha sapore di una finale Corini: «Voglio un Palermo aggressivo»
Una finale è, per definizione, una partita secca. Una gara senza appello, senza un «domani». Esistono tuttavia dei casi in cui, facendo riferimento all’importanza della posta in palio, il concetto di finale può essere applicato anche ad una gara di campionato. Una partita, cioè, che fa parte di un percorso paragonabile a quello di una maratona. Empoli-Palermo, match dell’ultima giornata del girone di andata in programma domani alle 18 al «Castellani» e battesimo del 2017 in serie A, può essere visto come una finale trattandosi di un importante scontro salvezza. E’ una finale per i toscani, quartultimi con 14 punti, ma è una finale soprattutto per i rosanero, al terzultimo posto a quattro lunghezze di distanza dalla compagine guidata da Martusciello, meteora a centrocampo nel capoluogo siciliano nella seconda parte del campionato di serie C1 1999/2000.
Mai come questa volta, sul fronte rosanero, vincere o perdere può segnare il destino della squadra. Empoli-Palermo, gara che parallelamente si gioca anche in chiave mercato (l’attaccante Thiam e il centrocampista Grassi, giocatori ormai destinati in Toscana, erano entrati anche nei radar del club di viale del Fante), è una sfida che può incanalare la stagione su determinati binari. Conquistando l’intera posta in palio, gli uomini di Corini si porterebbero a -1 dall’Empoli e avrebbero la possibilità di legittimare notevolmente le proprie ambizioni. Con una sconfitta, invece, il distacco dalla zona-salvezza diventerebbe di 7 punti. Un margine che, pur essendo sulla carta ancora recuperabile, dal punto di vista psicologico potrebbe avere effetti devastanti. Nonostante le pressioni esercitate da questa partita, secondo di tre scontri diretti consecutivi per l’undici di Corini, i rosanero proveranno a scendere in campo senza fare calcoli o tabelle. E con la consapevolezza che in trasferta il gruppo può dare del filo da torcere a chiunque.
I numeri non mentono: se il Palermo ha sempre segnato nelle gare esterne disputate in questo campionato e se finora ha ottenuto fuori casa 9 degli attuali 10 punti, significa che lontano dal «Barbera» i rosa giocano con la mente più libera e riescono comunque ad esprimere dei valori. Aspetti di cui dovrà tenere conto un Empoli che, pur essendo temibile in virtù di una identità tattica precisa e meccanismi di gioco collaudati, ha delle lacune come ha confermato la sconfitta di misura rimediata a Bergamo contro l’Atalanta prima della sosta. «E’ giusto sottolineare il fatto che sia una gara molto importante – ha spiegato Corini – ma non è decisiva perché poi ne mancheranno altre 19. E’ una partita da giocare con aggressività, dobbiamo far capire che vogliamo prendere il risultato. Da quando sono arrivato – ha aggiunto – ci sono state le prestazioni con un grande atteggiamento. Dobbiamo avere la capacità di vincere la battaglia per esprimerci al meglio dal punto di vista offensivo. Sensazioni? Abbiamo lavorato bene, c’è grande attenzione e io sono contento. Siamo pronti per fare una grande gara ad Empoli».
Sono ventiquattro i convocati. Nella lista, di cui non fa parte il classe ’98 Lo Faso, figura Trajkovski che ha smaltito la distorsione al piede destro rimediata sabato scorso in allenamento. Indisponibile il difensore Andelkovic reduce da un intervento al menisco del ginocchio destro. Corini, che intanto glissa sul tema mercato («Stefan Silva? Al momento è solo un’opzione, quando sarà ufficiale ne parleremo volentieri»), sembra intenzionato a disegnare il suo scacchiere con il 3-4-2-1 leggibile anche come 3-5-1-1 a seconda dei movimenti di Bruno Henrique. Il brasiliano, favorito su Diamanti, potrebbe essere l’unico «volto nuovo» rispetto alla formazione scesa in campo dal primo minuto nel match pre-natalizio con il Pescara. Squadra nella quale giocherà Gilardino. Un doppio ex, pertanto, della gara in programma al «Castellani» nella quale il Palermo indosserà il lutto al braccio in memoria di Enzo Benedetti, storico capitano scomparso nei giorni scorsi all’età di 85 anni.