Nella missiva gli amministratori chiedono all'ex commissario di Expo di rivedere la scelta di auto sospendersi dopo l'inchiesta che lo coinvolge per uno degli appalti dell'esposizione. «La decisione è un gesto di grande sensibilità, pieno di dignità e orgoglio. Ma gli chiediamo di riprendere la sua funzione», scrivono
Lettera dei primi cittadini al sindaco di Milano Prima firma è di Bianco: «Torni al suo lavoro»
«Milano, come qualunque città, ha bisogno del suo sindaco e la decisione del nostro collega Beppe Sala di autosospendersi dalla carica è certamente un gesto di grande sensibilità, pieno di dignità e orgoglio. Lo comprendiamo e lo rispettiamo. Ma gli chiediamo di riprendere la sua funzione». Sono le parole che hanno sottoscritto quasi 140 primi cittadini per firmare una lettera appello da inviare a Giuseppe Sala. Il primo nome della lista è quello di Enzo Bianco, nella doppia veste di sindaco di Catania e di presidente del consiglio nazionale dell’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani).
Il sindaco del capoluogo lombardo è coinvolto in un’inchiesta giudiziaria sul maxi appalto dell’Expo. Il suo nome compare nell’elenco stilato dalla procura generale per le ipotesi di falso e turbativa d’asta nella gara per la Piastra dei servizi. Infrastruttura da 149 milioni di euro sulla quale sono poi sorti i padiglioni dell’esposizione universale. Il fascicolo, inizialmente nelle mani dei magistrati della procura, era stato oggetto di richiesta d’archiviazione, salvo poi passare nelle mani della procura generale che iscritto Sala nel registro degli indagati. Sala, che in Expo ha rivestito il ruolo di commissario straordinario, dopo avere appreso la notizia dalla stampa ha deciso di autosospendersi dal suo ruolo.
Con questa scelta, si legge nella lettera, «subisce un danno lo Stato di diritto: si eroga di fatto una sanzione non con una sentenza, tanto meno passata in giudicato, ma attraverso un atto di mera indagine». In secondo luogo, «le nostre città precipitano in una condizione di ingovernabilità» proseguono i sindaci. Tra i firmatari oltre a quello di Catania c’è il primo cittadino di Messina Renato Accorinti, quello di Firenze, Dario Nardella, oltre a Pippo Glorioso, Biancavilla e Lillo Firretto di Agrigento.