Ad assistere Davide Greco, accusato di avere sparato contro il 24enne di Priolo Gargallo, sarebbero state altre due persone. Si tratta dei fratelli Christian e Roberto De Simone, entrambi pregiudicati, che si sono presentati spontaneamente in questura. Dubbi sul movente: dallo spaccio a vicende personali
Omicidio Boscarino, si costituiscono due fratelli Insieme a Greco avrebbero aspettato la vittima
Altri due fermi nell’omicidio di Alessio Boscarino, il 24enne di Priolo Gargallo, ucciso a colpi di pistola la notte tra sabato e domenica. Dopo il fermo del presunto assassino, il 28enne Davide Greco, altre due persone sono state bloccate dalla Squadra mobile di Siracusa, su provvedimento della magistrata Margherita Brianese, con l’accusa di essere state complici nel delitto.
Si tratta dei fratelli Christian e Roberto De Simone, di 33 e 26 anni. I due, consapevoli di essere ricercati, si sono presentati in questura, accompagnati dal proprio avvocato. In attesa di essere interrogati, sono stati trasferiti nel carcere di Cavadonna. Nel passato di entrambi, diversi arresti per droga. L’ultimo nel luglio 2015, quando i due furono fermati in contrada San Focà, per minaccia, resistenza e violenza a pubblico ufficiale: durante un controllo, infatti, si erano opposti violentemente contro i militari del comando locale. Per spaccio di sostanze stupefacenti, Roberto De Simone era stato arrestato già nel 2009 e nel 2011. Mentre per quanto riguarda il fratello più grande, sempre nel 2011 l’arresto avvenne per il furto di circa un quintale di metallo lungo la statale 114.
Stando alle ricostruzioni degli inquirenti, i De Simone e Greco, dopo la mezzanotte, avrebbero sorpreso Boscarino poco fuori di casa, per poi ucciderlo nell’area a verde di via Torquato Tasso. A chiamare le forze dell’ordine sarebbero state in più di uno, segnalando la presenza di un cadavere. Giunti sul posto, gli agenti hanno identificato la vittima, che nel suo passato avevi piccoli precedenti per droga e che a ottobre era stato arrestato, dopo aver minacciato di morte i propri familiari. Poco al momento si sa sul movente. Fino ai giorni scorsi, gli investigatori non escludevano l’ipotesi che, oltre a screzi nati intorno agli stupefacenti, all’origine dell’omicidio possa esserci stato altro.