Piazza Verga, nuove truffe a studi professionali «Un uomo citofona di sera e chiede dieci euro»

«Credevo che nel frattempo avesse cambiato mestiere e invece forse aveva preso di mira qualche altra zona». Inizia così il racconto dell’avvocata catanese Roberta D’Aquino, la professionista che due volte, a distanza di due anni dal primo episodio, ha ricevuto una curiosa richiesta di denaro da parte dello stesso uomo. Secondo una dinamica che non è cambiata. «Un signore sui 40 o 45 anni citofona nel mio studio e chiede una piccola quantità di denaro, approcciandosi in maniera amichevole», racconta l’avvocata a MeridioNews. L’ultimo caso si è verificato la scorsa settimana, in una strada del centro di Catania, nei pressi di piazza Verga, a poche centinaia di metri dal Palazzo di giustizia etneo. 

«Erano le 22.30, io ero da poco andata via e nel mio studio erano rimasti alcuni colleghi a sbrigare le ultime cose quando – racconta D’Aquino – un signore ha suonato, chiedendo di me. Voleva che qualcuno gli prestasse dieci o 15 euro perché era rimasto senza benzina e dicendo che in macchina ad aspettarlo c’erano la moglie e i figli». I collaboratori della professionista lo hanno allontanato perché «fortunatamente ricordavano che tempo fa era successa la stessa cosa». Ma «la questione ha dell’inquietante per via dell’ora tarda in cui l’uomo si è presentato e perché ha fatto esplicitamente il mio nome», afferma la donna. Precisando che «la persona non ha mai un fare minaccioso o violento ma risulta comunque invasivo». 

Il primo caso – come raccontato da MeridioNews – si è verificato due anni fa. Ai tempi «voleva 13 euro per recuperare l’auto che gli era stata rimossa da Sostare. La richiesta mi è sembrata strana e l’ho allontanato educatamente con una scusa», ricorda la professionista. Salvo poi venire a sapere, da altre persone che vivono e lavorano nella zona, che lo stesso uomo aveva avanzato simili richieste anche ad altri. Prendendo a un certo punto di mira, sempre secondo le stesse modalità, uno studio oculistico e altri uffici. «In alcuni casi ho saputo che si è presentato come un corriere di una nota azienda di spedizioni, in altri come un tecnico o un idraulico che aveva bisogno di un anticipo per lavori concordati con ignari titolari», aggiunge. 

La persona si presenta sempre vestita in maniera molto ordinata, con un aspetto diverso da quello che ci si aspetterebbe solitamente da qualcuno che chiede denaro in strada. «Non so se si possa profilare qualche tipo di reato, di sicuro mi inquieta l’idea di potermi ritrovare davanti, quando esco tardi da lavoro, un uomo che chiede soldi nonostante – sottolinea – ai no non abbia finora risposto in modo aggressivo». Una puntualizzazione che non esclude la possibilità «di formulare una denuncia, anche solo conoscitiva, ai carabinieri», annuncia l’avvocata D’Aquino. Idee che la professionista aveva accantonato in occasione del primo caso ma che le sembra necessaria dopo il secondo. «Anche solo per evitare che qualcuno possa cadere nel tranello di questa persona», conclude.


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