Italiani senza cittadinanza, protesta davanti la Prefettura «Legge ferma in Senato da un anno, noi rimaniamo invisibili»

Sono avvolti da un lenzuolo bianco perché in questo Paese si sentono trasparenti. I trenta ragazzi che oggi pomeriggio hanno protestato davanti la sede della Prefettura di Palermo fanno parte della rete italiani senza cittadinanza  e sono migranti di seconda generazione.  Vale a dire nati e cresciuti qui ma che non hanno nè la cittadinanza dei Paesi d’origine dei loro genitori, nè la cittadinanza italiana. A Palermo i ragazzi in queste condizioni sono diverse centinaia.

«Ci sentiamo perfettamente integrati a Palermo e ci sentiamo italiani, molti di noi non parlano neanche la lingua del Paese d’origine dei nostri genitori – spiegano i ragazzi – abbiamo una coscienza italiana, non abbiamo più legami con la terra da dove provengono i nostri genitori». I ragazzi, che hanno dai diciotto ai vent’anni, sono stati ricevuti dalla Prefetta Antonella De Miro alla quale hanno presentato una lettera dove spiegano chi sono e la loro storia. 

«C’è una legge ferma in Parlamento da un anno – aggiungono i ragazzi – e noi siamo in un limbo, non possiamo neanche circolare all’interno dell’Europa perché non rientriamo nella libera circolazione  e dobbiamo fare visti e contro visti». Assita Kone, ad esempio, ha 20 anni, è di origine ivoriana ma è nata e cresciuta in Italia. «Vogliamo manifestare per i nostri diritti di cittadinanza alla nascita – dice Kone –  vogliamo che il Senato si svegli e prenda in mano le carte dello ius soli e finalmente accetti questa legge che è decisiva per il futuro del Bel Paese”.


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