Il provvedimento che coinvolge soltanto gli operatori palermitani della commessa Enel - ormai in scadenza a dicembre - in assenza di novità, avrà effetto quasi immediato, a cominciare dal 24 ottobre
Almaviva, al via trasferimenti per 154 lavoratori Il 28 sindacati da azienda: «Un atto illegittimo»
C’è aria di tempesta per i lavoratori Almaviva di Palermo. L’azienda ha aperto una procedura di trasferimento collettivo per 154 operatori palermitani della commessa Enel – che si chiude a dicembre – nel sito di Rende, in Calabria. La notizia è stata comunicata venerdì scorso in una lettera inviata ai responsabili del settore risorse umane e i tempi di attuazione sembrano assai rapidi. I primi trasferimenti potrebbero scattere già dal 24 ottobre. Il provvedimento, tuttavia era nell’aria da tempo. In uno degli ultimi incontri di monitoraggio al ministero per lo Sviluppo economico, ad agosto, la dirigenza aveva fatto notare che in assenza di novità – ulteriori commesse o aumento dei volumi di quelle attuali – si sarebbe dovuto procedere al trasferimento di una parte dei dipendenti. Scenario ribadito anche nell’ultimo incontro che si è tenuto il 22 al Mise e che puntualmente si è verificato: il giorno dopo sono partite le lettere.
«In riferimento alla progressiva riduzione dei volumi di attività della commessa Enel del sito di Palermo – si legge nel documento dell’azienda – la cui chiusura, a seguito della conclusione del contratto commerciale con il committente, è prevista per la fine del prossimo mese di dicembre, vi confermiamo l’avvio del piano di phase out dell’intero servizio». Nella commessa Enel sono impiegati attualmente 396 dipendenti che secondo l’azienda, non possono trovare una riallocazione nella sede di Palermo, sia in virtù degli esuberi già esistenti sulle altre commesse sia in virtù dell’indisponibilità dei relativi committenti all’incremento delle risorse impiegate, già superiore alle necessità, sui loro servizi. Da qui la decisione di avviare una prima fase di trasferimenti che riguarderà 154 lavoratori: 150 addetti/operatori call center, tre team leader e un business manager.
Immediata la reazione dei sindacati che in un comunicato congiunto – Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil – hanno definito tale decisione un vero «sgarbo e un atto unilaterale dell’azienda inappropriato e inopportuno» e hanno chiesto all’azienda un incontro urgente per l’esame congiunto del provvedimento che è stato fissato per mercoledì prossimo. «In questo momento – dice Rosalba Vella rsu Slc Cgil – un centinaio di lavoratori stanno protestando spontaneamente in via Marcellini. Nel frattempo, abbiamo attivato lo stato di agitazione perché siamo pronti alla mobilitazione». «I sindacati – si legge nella richiesta di un esame congiunto con l’azienda – hanno proclamato lo stato di agitazione per contrastare i trasferimenti del personale ritenuti illegittimi e immotivati e per salvaguardare il perimento occupazionale del territorio palermitano». «Abbiamo fatto richiesta di incontro anche al Prefetto, al Comune e alla Regione – aggiunge Vella – perché riteniamo che le motivazioni fornite dall’azienda non siano accettabili». Domani sono previste assemblee sindacali dei lavoratori.