La missione congiunta Moas-Croce Rossa Italiana ha recuperato 21 persone dopo che una piccola imbarcazione di legno si è capovolta. Non ce l'hanno fatta in sei, secondo i superstiti. In un'altra operazione sono state salvate 40 migranti già in acqua. Guarda il video
Migranti: sei morti, anche una neonata e una bimba Barca si capovolge. Cri: «Trovare vie legali e sicure»
Sei morti tra i 27 migranti che viaggiavano a bordo di una piccola barca di legno nel Canale di Sicilia. Tra loro anche due bambine siriane: una di otto mesi, l’altra di cinque anni. I corpi delle piccole, insieme ad altri tre, sono stati recuperati in mare ieri mattina. Il mezzo si sarebbe capovolto a circa 22 miglia a largo delle coste libiche. Lo hanno raccontato i superstiti al personale della Croce Rossa.
È stato l’equipaggio della Phoenix, missione congiunta Moas-Croce Rossa Italiana, a imbattersi nei cadaveri in mare. Ne sono stati recuperati in un primo momento quattro: due donne, un uomo e la neonata di otto mesi. Un peschereccio ha invece trovato il corpo della bambina di cinque anni e lo ha consegnato al personale della Phoenix. Non è stato trovato invece il sesto corpo senza vita, nonostante le ricerche siano andate avanti nella giornata di ieri. Come mostra il video realizzato dai soccorritori, i migranti, una volta messi in salvo, hanno intonato un canto di ringraziamento.
I 21 sopravvissuti e i cinque morti arriveranno a Trapani domani mattina, alle 10, insieme ad altri migranti, in totale 304. La Phoenix invece arriverà a Catania domani alle 11 per sbarcare 234 persone. «È molto triste e frustrante essere testimoni della tragica perdita di vite umane in mare – sottolinea la cofondatrice del Moas, Regina Catrambone – in particolare quella di un bambino così piccolo. È tempo che la comunità internazionale faccia i conti con questa realtà e trovi subito vie sicure e legali per coloro che sono più vulnerabili affinché possano avvalersi dei diritti e delle tutele cui hanno diritto».
La Croce Rossa precisa quindi che l’altra imbarcazione del Moas, il Moas Responder, ha salvato la vita a 146 persone che viaggiavano su un gommone sgonfio. Di queste 40 migranti erano già finiti in acqua. In totale la missione congiunta di Migrant Offshore Aid Station (Moas) – fondazione maltese di proprietà dei coniugi Catrambone, imprenditori filantropi italo-statunitensi – e della Croce Rossa Italiana ha tratto in salvo e assistito solo ieri oltre 400 persone che viaggiavano su diverse imbarcazioni.