Il percorso è delimitato da un lato da un cordolo - oggi in parte divelto - e, sulla destra, da un marciapiede con alberi di Chorisia, «belli sicuramente - scrive il presidente Giovanni Moncada al sindaco - ma i ciclisti, in caso di perdita dell'equilibrio, potrebbero ferirsi a causa dei fusti ricoperti da spine»
Pista ciclabile via dell’Olimpo «impraticabile e pericolosa» L’associazione Comitati Civici scrive una lettera al sindaco
L’associazione Comitati Civici ha scritto una lettera al sindaco di Palermo Leoluca Orlando sulle condizioni in cui versa la pista ciclabile di via dell’Olimpo. Secondo quanto riferisce il presidente dell’associazione, Giovanni Moncada, si tratta di un percorso tra i più pericolosi per i ciclisti. In una strada «dove le autovetture sfrecciano ad alta velocità», dice Moncada, «è stata realizzata una pista ciclabile delimitata da un lato da un cordolo – oggi in parte divelto – e sulla destra da un marciapiede con alberi di Chorisia, belli – scrive Moncada al sindaco – ma pericolosissimi per i ciclisti che, in caso di perdita di equilibrio, potrebbero ferirsi a causa della presenza di fusti ricoperti da spine».
L’associazione chiede all’Amministrazione se qualcuno abbia riflettuto sul fatto che le radici di questi alberi si sviluppano in superficie molto rapidamente, danneggiando manto stradale e marciapiede. Inoltre, denunciano ancora i Comitati Civici, durante la fioritura autunnale i fiori carnosi cadono copiosamente sulla pista e, se non vengono subito raccolti, si trasformano con un poco di pioggia in una melma scivolosa, «una vera trappola per ciclisti e passanti».
Ma non finisce qui: «Lungo il percorso incontriamo di tutto – si legge ancora nella missiva, che si fa ironica – caditoie, spazzatura e perfino bei cassonetti, strategicamente disposti al centro del percorso ciclabile. È stato anche previsto, lungo il percorso, un posteggio per gli automobilisti, che già lo utilizzano, invadendo anche la corsia riservata ai ciclisti». «I cittadini pretendono una risposta dai responsabili – conclude Moncada – Siamo sempre allo stesso punto, perché i soldi si spendono male e quelli che pagano sempre siamo noi. Pertanto, si richiede l’immediato smantellamento di questa pista a salvaguardia dell’incolumità pubblica».