La sede dell'Assemblea regionale aperta al pubblico per una sola notte. Visitabile il piano parlamentare e la mostra di Antonio Ligabue. Per il presidente dell'Ars Giovanni Ardizzone «un successo al di là di ogni più rosea aspettativa» ma, vista l'affluenza, si sono formate «code interminabili ai cancelli»
Palazzo dei Normanni, in 15 mila per Notte reale «Lunghe file, anche un’ora di attesa per entrare»
Boom di visitatori ieri sera a Palazzo dei Normanni, in occasione della Notte reale organizzata dall’Assemblea regionale siciliana. In tantissimi sono accorsi per ammirare le sale della sede del parlamento siciliano. Il caldo e la confusione non hanno frenato la curiosità di poter visitare gratuitamente i tesori custoditi all’Ars. Dalle 19 alle 2 di notte, un’ora in più di quanto programmato, 15 mila persone hanno visitato gratuitamente i tesori del Palazzo Reale: dalla mostra di Ligabue alle nuove sale degli appartamenti reali, ai giardini, dove ad accoglierle c’era la musica dell’Orchestra sinfonica siciliana.
Al piano parlamentare negli appartamenti reali, da poco riaperti dopo gli interventi di restauro, è stato possibile ammirare i quadri e gli affreschi delle sale ex presidenti, vicerè, pompeiana, lettura, cinese e Savoia, e anche un video – Era di maggio – che ricostruisce il contesto politico e culturale della nascita dello Statuto siciliano.
«Un risultato – afferma il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone – al di là di ogni più rosea aspettativa. Non immaginavamo un così enorme successo di pubblico. C’è chi ha fatto anche due ore e mezza di coda, ordinata e composta, per poter ammirare le bellezze di un Palazzo, che ha dimostrato un importante segno di apertura e di avvicinamento delle istituzioni ai cittadini. Tutto – conclude – è andato alla perfezione».
Un successo, però, confermato anche dalle interminabili code che si sono formate fin dalle prime ore della sera, all’ingresso di Palazzo dei Normanni. Lunghe file che hanno fatto desistere i molti, come racconta un lettore: «Il primo tentativo lo abbiamo fatto alle 20 – racconta Pietro Badagliacca – ma abbiamo trovato una lunga fila, fin quasi alla fermata degli autobus di piazza Indipendenza. Considerato il tempo di attesa, almeno un’ora, abbiamo deciso di fare una passeggiata, e riprovare più tardi».
Ma, intorno alle 22.30, la coda era più che raddoppiata e, stavolta, arrivava sino a Porta Nuova. «Abbiamo anche provato dall’altro ingresso – prosegue – quello che dà su Villa Bonanno: c’erano alcune persone in attesa, ma da lì non si poteva entrare. A quel punto, abbiamo deciso di fare un ultimo tentativo a mezzanotte. Ma la fila, seppur più corta, era sempre eccessiva. Rimane il rammarico di non aver potuto godere di questa meravigliosa opportunità – conclude – ci auguriamo che l’iniziativa sia riproposta in futuro».