Manette per il presunto guardaspalle del boss Paolo Brunetto e per l'amministratore - per conto della famiglia mafiosa di Fiumefreddo di Sicilia - di una società edilizia. Per i reati di estorsione e associazione mafiosa finiscono al carcere di Bicocca Attilio Amante e Rosario Argiri Carrubba
Mafia, arrestati esponenti del clan Brunetto Epilogo di operazione Little brown del 2008
Associazione a delinquere di stampo mafioso ed estorsione. Sono questi i reati che sono valsi, nelle scorse ore, l’arresto e il trasferimento al carcere di Bicocca di Attilio Amante (classe 1963) e Rosario Argiri Carrubba (classe 1962). Entrambi, dalle indagini degli inquirenti, risulterebbero esponenti del clan Brunetto, l’articolazione di Cosa nostra catanese nel territorio di Fiumefreddo di Sicilia e nei Comuni limitrofi. Le manette per i due, scattate nelle ultime ore, rappresentano l’epilogo di una vicenda giudiziaria che affonda le radici nel 2008 e nasce da un’operazione delle fiamme gialle etnee e della Dia intitolata Little brown.
Nel corso di quest’ultima attività, la procura della Repubblica di Catania – nel mese di gennaio di otto anni fa – aveva emesso 25 ordinanze di custodia cautelare a partire da una denuncia di smarrimento di un assegno dal quale in un primo momento sarebbe emerso il riciclaggio di denaro sporco. A essere coinvolti, in quell’occasione, diversi imprenditori, commercianti e operatori bancari. Per i quali sono partiti una serie di sequestri di conti correnti e beni per un totale di 50 milioni di euro.
In questo contesto, Amante è ritenuto dagli inquirenti il guardaspalle del presunto boss Paolo Brunetto nonché il gestore dell’azienda di trasporti Ambra Transit, mentre Carrubba è risultato l’amministratore – per conto del clan – della società Cosma costruzioni di Mascali. Le aziende, insieme ad altre, erano state utilizzate dal reggente della famiglia Brunetto per riciclare denaro proveniente da usura, estorsione e traffico di droga.