Termini, Mise: «Blutec paghi Cigs ai lavoratori» L’azienda alza le braccia: «Le casse sono vuote» 

L’arrivo della
Blutec a Termini Imerese aveva restituito speranza ai lavoratori ex Fiat e alle loro famiglie. Dopo poche settimane però nascono già i primi problemi. Un decreto del Mise, che riporta la data di oggi, allo stesso tempo dà il via libera all’erogazione della Cigs ma non autorizza l’Inps a «provvedere al pagamento diretto del trattamento straordinario di integrazione salariale ai lavoratori». Ne deriva che la Blutec dovrebbe far fronte alle spese.

I nodi sono arrivati al pettine quando è stata i
nterpellata dalla Uilm nel merito proprio l’azienda, che ha risposto di non avere a disposizione la liquidità necessaria. «Secondo il ministero del Lavoro – dice Vincenzo Comella, segretario della Uilm Palemo, a pagare la cassa integrazione straordinaria di aprile e maggio di quest’anno, ai lavoratori di Termini Imerese, dovrebbe essere la stessa Blutec che ha comunicato, però, di avere le casse vuote». L’azienda ha già anticipato, nel periodo compreso tra gennaio e aprile 2015, quattro mesi di sostegno al reddito ai 700 operai «e non è più in condizioni di affrontare questa spesa», aggiunge Comella. Nel decreto è citata però anche una visita ispettiva del 23/05/ 2016 durante la quale, recita il testo, «è stato accertato un indice di liquidità positivo» e quindi «l’assenza di difficoltà di ordine finanziario dell’azienda ad anticipare il trattamento di Cigs». 

Una notizia che pesa come un macigno sul futuro degli operai ex Fiat che dal 2011 aspettavano di poter tornare al lavoro. Solo qualche giorno fa i cancelli dell’azienda si erano aperti per accogliere le prime venti persone, seguite da altre 23 della squadra di sorveglianza e manutenzione. A loro dovevano aggiungersi ancora molti altri. «Non capiamo cosa è cambiato negli ultimi mesi. Questo decreto non solo accorcia il tempo di approvazione della Cigs ma non autorizza l’Inps a erogare i soldi ai siciliani che già da tre mesi non percepiscono nulla. Quella del governo nazionale è una scelta scellerata, che ostacola il processo di reindustrializzazione di Termini Imerese e lo sviluppo del Sud». «Stiamo al momento valutando la situazione – conclude Comella – per capire quali iniziative intraprendere».


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