L'inizio dell’indagine coincide con gli ultimi mesi dell’anno 2013 quando, dopo controlli nel territorio madonita, sono stati registrati dai carabinieri numerosi episodi di spaccio e di consumo di stupefacenti che spesso coinvolgevano minorenni
Droga, scatta operazione Alibabà a Petralia Sottana Un arresto e obbligo di dimora per cinque persone
I carabinieri della Compagnia di Petralia Sottana hanno arrestato Ignazio Francesco Alù, classe 1972, volto noto alle forze dell’ordine. L’operazione ha portato, oltre all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Alù, ritenuto la mente del gruppo, alla misura dell’obbligo di dimora nei confronti di cinque persone che avrebbero agito in stretto contatto con quest’ultimo, per traffico illecito di sostanze stupefacenti, con l’aggravante di aver ceduto la droga, in alcune occasioni, a minorenni. I provvedimenti sono stati eseguiti nelle prime ore di oggi, con il supporto delle unità cinofile antidroga del Nucleo di Palermo.
L’inizio dell’indagine coincide con gli ultimi mesi del 2013 quando, dopo controlli nel territorio madonita, si sono registrati numerosi episodi di spaccio e di consumo di stupefacenti che spesso coinvolgevano minorenni. L’attività investigativa ha consentito di individuare molteplici episodi di spaccio di droga posti in essere dai soggetti colpiti dalle misure cautelari, in concorso tra loro, che secondo i carabinieri agivano nei Comuni di Alimena, Bompietro, Petralia Sottana, Petralia Soprana, Blufi e Castellana Sicula. Le persone colpite dai provvedimenti, secondo quanto emerso dalla indagini, sarebbero riuscite nel tempo a sviluppare un rilevante volume d’affari, gestendo i propri traffici in condizione di autonomia, con canali di approvvigionamento di stupefacente anche sulle piazze di Palermo, Catania e Caltanissetta.
Nell’ambito dell’inchiesta sono stati complessivamente recuperati 125 grammi circa di cocaina pari a più di 600 dosi, segnalati tre giovani assuntori alla Prefettura di Palermo, sequestrati dodici mila euro in contanti. La perquisizione svolta nell’abitazione di Alù ha inoltre consentito ai militari di recuperare e sequestrare la somma in denaro contante pari ad 4.700 euro circa, ritenuto il provento dell’attività illecita. Alù è stato infine trasferito al carcere di Termini Imerese Cavallacci.