Una luminaria, installata nello spiazzo antistante alla chiesa dell'Annunziata, rappresenta il monumento simbolo della capitale francese. La scelta del tipo di impianto decorativo non è casuale. «Un modo per ricordare le vittime del Bataclan», dicono dal comitato organizzativo della festa
Comiso, tour Eiffel in piazza nei giorni di Pasqua «Non bisogna dimenticare gli attentati di Parigi»
Le luci della tour Eiffel sulla Pasqua di Comiso. Grazie alla scelta, presa più di un anno fa, del Comitato parrocchiale per l’organizzazione dei festeggiamenti pasquali comisani. Il gruppo, infatti, ha deciso di installare nello spiazzo antistante alla chiesa dell’Annunziata un impianto di illuminazione identico al monumento simbolo di Parigi. Per una motivazione definita «nobile e altamente simbolica». Ovvero: «Coniugare il messaggio di pace che reca la festa religiosa con il ricordo delle vittime dell’attentato terroristico di novembre scorso al Bataclan di Parigi», spiega il referente Carmelo Assenza. «Vogliamo evitare che si dimentichi quello che è successo quel giorno», prosegue l’organizzatore.
La scelta della «luminaria di particolare pregio artistico» è stata fatta all’inizio dell’anno, nonostante i preparativi del comitato «si avviano subito dopo la Pasquetta precedente, ormai da tantissimi anni», precisa Assenza. Così come sono ormai otto gli anni in cui il comitato si rivolge alla ditta pugliese Faniuolo per le luminarie. Il cui costo «non è stato elevato, ma preferisco non precisarlo in questa sede», commenta Assenza. Che aggiunge come le spese siano a carico di «cittadini e parrocchiani, che sostengono la festa con offerte e donazioni». «Magari qualcuno, nell’era di Facebook, ha polemizzato su un presunto elevato prezzo dell’impianto, ma voglio ricordare che lo stesso ha dato lavoro a molte persone, anche per la manutenzione che richiede».
È cosa nota, del resto, che nel Comune casmeneo la festa di Pasqua è l’appuntamento cittadino più atteso dell’intero anno. La festa, il cui rito – invariato dal 1400 – affonda le radici nella tradizione catalana e nella dominazione spagnola, prevede una processione che si articola lungo le principali vie del paese, fermandosi dinanzi alle chiese. È in quei punti che il fercolo del Cristo risorto e quello di Maria Annunziata, facendo la tradizionale pace. La prima e l’ultima di quest’anno si sono svolte proprio sotto la luminaria della tour Eiffel, con l’accompagnamento della marcia regale della locale banda, degli applausi dei cittadini e del Regina Coeli che cantano due bambini vestiti da angeli e posti sui fercoli.
A sfilare sotto la base della loro personale tour Eiffel sono anche molti cittadini. L’impianto attrae gli obiettivi di tutte le macchine fotografiche dei visitatori. Al netto di qualche lamentela, soprattutto dei residenti del quartiere storico dell’Annunziata, uno dei più antichi del paese. «Con tutte quelle luci sembra di avere la discoteca in camera da letto», commenta la signora Lucia. «Bella è ‘a turri», la redarguisce la vicina di casa, più giovane solo di qualche anno. Della simbologia che sta dietro alla luminaria i cittadini sanno poco. «Diciamo che non abbiamo messo i manifesti, ma il richiamo è evidente», dice Assenza. La settimana, però, è stata particolare e il mondo intero ha davanti agli occhi le vittime di un altro attentato terroristico, quello alla metropolitana e all’aereoporto di Bruxelles. «Un motivo in più per non dimenticare», conclude Assenza.