Il 54enne commercialista romano prende il posto di Antonino Pulvirenti, che resta proprietario, alla guida della holding che controlla Wind Jet e Calcio Catania. È stato amministratore di imprese in difficoltà o sottratte alla mafia. Ha operato nella Lazio durante la vendita. Il suo nome è stato citato nel caso Saguto
Pulvirenti lascia il vertice della società Finaria Chi è Davide Franco, nuovo presidente del cda
Esperto nel gestire aziende in fallimento o in bancarotta, nella conduzione e ricostruzione contabile di quelle in crisi o sequestrate alla mafia. Ma anche nel valutare e vendere imprese e club di calcio. È il profilo di Davide Franco, nominato presidente dell’appena istituito consiglio di amministrazione di Finaria. La holding di proprietà di Antonino Pulvirenti, che controlla pure la compagnia aerea Wind Jet e il Calcio Catania, sarà gestita dal 54enne commercialista romano. Il cui nome di recente è entrato nelle cronache siciliane in relazione all’inchiesta sulla giudice Saguto. Oltre che dal nuovo presidente, il cda di Finaria è composto da altri due membri. Il professore di Economia Giuseppe Caruso, catanese, che è stato nominato amministratore delegato, e l’avvocato romano Pierluigi Mancuso, investito della carica di consigliere.
L’investitura del presidente del consiglio di amministrazione – prima l’amministratore unico era Pulvirenti, oggi ai domiciliari – è avvenuta il 3 marzo e Franco preferisce non commentare l’incarico. Sostiene di avere bisogno di un periodo di analisi e ragionamento per potere esporre le strategie future che mirano al rilancio con un piano quadriennale. La questione più scottante che dovrà maneggiare riguarda le garanzie economiche chieste per evitare il fallimento di Wind Jet, che secondo il liquidatore potrebbe comportare la crisi della holding. Un’altra questione è la vendita del Calcio Catania, il club che prevede già perdite milionarie nel prossimo bilancio (non ancora pubblicato). Ma la carriera di Franco – zeppa di attestati, pubblicazioni ed esperienze lavorative – conta già incarichi sia in grandi imprese a rischio fallimento, sia in club di calcio col cartello vendesi.
Il curriculum inizia con la città dov’è nato: Bournemouth, Inghilterra. E continua elencando le società, sequestrate per mafia o altri reati, di cui è stato nominato amministratore o custode; e quelle, a rischio fallimento, nelle quali ha assunto il ruolo di legale rappresentante. Il nome del nuovo presidente della holding di Pulvirenti, a ottobre, è apparso in grassetto anche nella cronaca nazionale. A proposito del caso Silvana Saguto: la giudice di Palermo indagata per corruzione dalla procura di Caltanissetta, riguardo alla gestione dei beni sottratti alla mafia. In qualità di amministratore del centro richiedenti asilo di Mineo (Cara), Franco aveva contattato Lorenzo Caramma, marito della giudice, per offrirgli un incarico. Il numero di telefono glielo avrebbe dato Guglielmo Muntoni, il magistrato romano che aveva disposto il sequestro del Cara.
Il nuovo uomo al comando di Finaria si è occupato in passato anche delle disavventure di Vittorio Cecchi Gori. Nel 2010 l’ex patron della Fiorentina fu accusato di bancarotta patrimoniale e distrazione di beni. Accuse simili a quelle a carico di Pulvirenti – al quale sono stati sequestrati anche conti svizzeri – per il caso Wind Jet. La vicenda, che nel 2013 portò alla condanna in primo grado di Cecchi Gori a sette anni di reclusione, era legata alla Finmavi di cui Franco era stato nominato amministratore giudiziario. Decisione presa dal tribunale dopo il crac da 600 milioni di euro avvenuto nel 2005. A ricostruire i passaggi di denaro dalla società verso banche e altre aziende controllate da Cecchi Gori – fondamento delle accuse mosse all’imprenditore – fu lo stesso commercialista romano. Nella girandola dell’accusa finì pure la Fiorentina – fallita nel 2001 – in ragione di sospetti pagamenti in nero a calciatori e versamenti a società di intermediazione con sede in Inghilterra e Uruguay.
Tra le esperienze lavorative di Franco c’è anche la gestione e la vendita di club calcistici in forti difficoltà economiche. Nel 2001 era divenuto custode giudiziario del Foggia Calcio, e aveva curato le trattative per la vendita del club. Che allora era ritenuto a un passo dal fallimento per colpa dei debiti. Una situazione debitoria ancora più critica fu quella trovata nel 2003 alla Lazio. Per la società biancoceleste, ricoprì il ruolo di responsabile della ristrutturazione organizzativa durante le fasi del passaggio di proprietà all’attuale presidente, Claudio Lotito. Ed è proprio riguardo alle trattative per la cessione del Calcio Catania che Franco ha firmato il suo primo intervento pubblico da nuovo presidente del cda di Finaria. In cui ha richiesto fondate credenziali economiche e morali agli aspiranti acquirenti. Sebbene il club etneo sia in difficoltà dopo la retrocessione in terza serie, causata dallo scandalo combine valso a Pulvirenti l’accusa di truffa e frode sportiva.