Valverde, bambinopoli è pascolo per il gregge Il sindaco: «Paghiamo i debiti, poi risolviamo»

«Non deve diventare un dormitorio ma un luogo di aggregazione», diceva in campagna elettorale l’allora candidato sindaco di Valverde – oggi primo cittadino – Rosario D’Agata riferendosi al parco giochi di via Seminara. Lo spazio pubblico nel frattempo è infatti diventato un punto di ritrovo, ma per un gregge di pecore. Che lì pascolano, di mattina e al seguito del solito pastore. Sono molti i residenti della zona che lamentano rumore degli ovini e puzza per i loro escrementi. Al netto del fatto che il parco, all’interno del quale il pastore aspetta che il suo gregge sia sazio di brucare l’erba, non è in sicurezza, motivo per cui risulta chiuso dallo scorso mese di agosto in seguito a un’ordinanza sindacale. A renderlo tale, in particolare, è un tombino scoperchiato che per molti mesi è stato il simbolo del degrado dell’area e accanto al quale il pastore è stato fotografato sdraiato, su un tettuccio. Ma che oggi risulta richiuso, come dichiarato nell’ultima seduta del consiglio comunale cittadino proprio dal sindaco D’Agata. 

Il dubbio che, nonostante le criticità strutturali, il pastore sia tacitamente autorizzato a varcare il recinto del parco di via Seminara viene fugato dal sindaco D’Agata. «Il pecoraio non ha alcuna autorizzazione, chiaramente scavalca», afferma a MeridioNews. «Premesso questo, in un progetto più ampio che potrebbe esserci ma non c’è, sono molti i Comuni virtuosi d’Italia che utilizzano le pecore per la cura del verde», continua il primo cittadino di Valverde. Che precisa come l’abbandono del parco – all’interno del quale è presente anche una bambinopoli inutilizzata – non è una cosa voluta ma un problema di mancanza di fondi utili a renderlo di nuovo accessibile ai cittadini. «Quella zona l’ho eredita così dalla precedente amministrazione, così come ho ereditato un carico di debito pubblico di circa un milione e 200mila euro che sto pagando e che non mi permette di reperire risorse per altro», aggiunge D’Agata. 

Il parco giochi ricade nel cosiddetto quartiere Peep. Un acronimo che sta per Piano per l’edilizia economica e popolare e che consta, oltre al parco giochi, anche di una struttura con cinque campi sportivi. Insieme a 550 metri quadrati di spogliatoi, bar e segreterie. Anche questi abbandonati, a pochi metri dalle verdi praterie di via Seminara. Il programma Peep – iniziato negli anni Novanta, realizzato nel 2008 e concluso nel 2010 – è costato quasi un milione di euro al Comune di Valverde e, stando alle promesse di D’Agata durante la campagna elettorale del 2013, doveva diventare il fiore all’occhiello della città ai piedi dell’Etna. «C’è ancora tempo perché sono sindaco da due anni e mezzo e me ne mancano altrettanti per fare quello che devo», prosegue il sindaco. «Una programmazione sulla zona c’è, appena finisco di pagare questi debiti si comincerà a ragionare su cosa fare – dichiara D’Agata – Entro questa estate il problema sarà risolto, facendo anche interessare soggetti direttamente esterni al Comune». In che modo? «Il come me lo riserbo per me», conclude il sindaco. 


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