Il sindacato Osa-Ars denuncia quello che definisce «un ulteriore privilegio». Si tratta dell'obbligo del personale di sottoporsi ai controlli di sicurezza, come i turisti, nonostante il tesserino permanente di riconoscimento. Trattamento diverso per i parlamentari. «Stesso discorso per i parcheggi»
Metal detector all’Ars: deputati no, dipendenti sì «Altra discriminazione, due pesi e due misure»
I dipendenti dell’Ars sì e i deputati regionali no. Si parla di metal detector, quelli messi all’ingresso di Palazzo dei Normanni, sede dell’assemblea regionale, ma anche importante sito turistico che custodisce, tra le altre cose, la Cappella Palatina. Il sindacato Osa-Ars denuncia quello che definisce «un ulteriore privilegio». I parlamentari sono infatti esonerati dal sottoporsi ai controlli, rituale a cui invece devono sottostare i semplici dipendenti per motivi di sicurezza, nonostante questi ultimi siano identificati con tesserino permanente con foto.
«L’ennesima discriminazione», denuncia il sindacato, che ricorda come una disparità di trattamento si sia registrata anche recentemente a proposito di un’altra limitazione. «Già in occasione del riconoscimento del monumento a patrimonio dell’umanità – scrive l’Osa-Ars – si sono adottati due pesi e due misure riguardo la destinazione d’uso dei due parcheggi di pertinenza, sacrificando alla giusta causa Unesco soltanto quello adibito alla sosta delle auto del personale e salvaguardando invece l’altro adibito alla sosta delle auto blu, a parcheggio deputati e dei vertici burocratici dell’Ars, a discapito, in realtà, di qualsiasi tutela del sito».
La soluzione proposta dal sindacato è dunque che chiunque frequenti stabilmente gli uffici del Palazzo, essendo già identificato con tesserino, possa entrare e uscire senza sottoporsi ai controlli di sicurezza. Anche perché, continua Osa, «lo stesso varco è usato da turisti e soggetti estranei all’amministrazione». Ci sarebbe poi la questione dei rischi per la salute. «Da non sottovalutare – prosegue il sindacato – la tutela della salute, data l’esposizione frequente e ripetuta a tali apparecchiature che, seppur certificate su tipo di utilizzo standard sono sempre inevitabili fonti di emissione di raggi x, considerando peraltro la sottoposizione al controllo anche del cibo destinato al servizio di ristorazione Ars».